Aziende Industriali di Lugano: sostenibilità ad ampio raggio nella prestazione di servizi essenziali, tradizionali ed innovativi, ad elevato impatto sociale.

Siete fornitori di elettricità, acqua, gas, energia termica ad un vasto bacino d’utenza, con una veste istituzionale ed in una fase di grandi trasformazioni tecnologiche e di nuove sensibilità: un impegno non da poco, dalle molte implicazioni anche in termini di CSR ?
«E’ così. Il nostro percorso nell’ambito della sostenibilità è lungo ed articolato. Abbiamo iniziato nel 2009 con le certificazioni ISO a livello di qualità, salute, sicurezza ed ambiente, e, sulla base di questi standard, abbiamo cercato di guidare lo sviluppo dell’azienda. Inoltre abbiamo sempre pubblicato un rendiconto annuale sulla nostra attività, motivo per il quale la realizzazione del primo Rapporto di Sostenibilità, tema di cui oggi tanto si parla, è stata per noi uno sviluppo naturale già nel 2015. Per la sua redazione ci siamo basati sin da subito sugli standard fissati dal Global Reporting Index (GRI), che definiscono una serie di principi e indicatori utili a misurare le prestazioni nell’ambito della sostenibilità. A seguire, abbiamo integrato nel nostro Rapporto annuale integrato gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’ONU, tra i quali, dopo un’analisi della nostra catena di creazione del valore, ne abbiamo identificato sei prioritari. Si tratta infatti di ambiti che riguardano direttamente il nostro core business e per i quali riusciamo quindi a fornire il nostro maggiore contributo grazie alla coerenza che mettiamo nello svolgimento della nostra attività operativa quotidiana: nella distribuzione dell’acqua potabile, nella promozione dell’energia pulita e rinnovabile, negli sforzi per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, nella razionalizzazione delle infrastrutture urbane, nella salvaguardia del clima».
Una sostenibilità sviluppata anche all’interno dell’azienda ?
«Come AIL, rivolgiamo la nostra strategia di sostenibilità a collaboratori, clienti, fornitori, istituzioni e associazioni di categoria, con cui collaboriamo. La valorizzazione dei collaboratori è un nostro impegno costante. Curiamo la formazione di base e continua, siamo convinti che la cura e lo sviluppo delle competenze dei collaboratori siano fondamentali. La sicurezza, la salute e il benessere sul posto di lavoro sono pure aspetti nei quali crediamo e dove, di conseguenza, investiamo tempo e risorse, anche in un dialogo molto stretto e costruttivo con la nostra Rappresentanza dei dipendenti. Inoltre, favoriamo un’impostazione del lavoro che permetta di conciliare vita professionale e vita privata, fornendo pure facilitazioni in diversi ambiti, tra cui quello della mobilità lenta e la possibilità di godere di agevolazioni per la partecipazione a eventi culturali e sportivi. L’ambito in cui è possibile migliorare l’inclusività è quello delle cosiddette «quote rosa», soprattutto a livello manageriale, sebbene l’attuale poca rappresentanza del genere femminile tra i nostri quadri aziendali sia fortemente legata alla particolare natura della nostra azienda, molto orientata alla tecnica. Oltre all’orario di lavoro flessibile, siamo stati precursori nell’adozione dell’home working già nel 2015. A seguire, abbiamo cercato di passare alla modalità dello smart working, mettendo tra l’altro a disposizione dei collaboratori uffici dislocati sul territorio allo scopo di evitare il più possibile il traffico di automezzi per spostamenti non produttivi da e verso il nostro centro operativo di Muzzano».
E qualche particolare iniziativa rivolta all’esterno ?
«Per quanto riguarda, per esempio, l’acqua potabile, da una parte sensibilizziamo la popolazione ad un uso più parsimonioso del bene, visto anche che il consumo pro-capite in Ticino risulta più alto rispetto a quello svizzero. Dall’altra, puntiamo alla diversificazione e alla ridondanza delle fonti per garantire la fornitura in un comprensorio sempre più popolato e nel contesto di una situazione climatica in evoluzione verso eventi sempre più estremi. Sul fronte energetico, puntiamo sugli impianti solari, piccoli e grandi, distribuiti sul territorio. La diffusione delle auto elettriche ci impegna poi nella realizzazione di un’adeguata rete di colonnine di ricarica in collaborazione con i Comuni. Nei mesi invernali dello scorso anno, come pure sarà il caso per i prossimi mesi, siamo stati impegnati ad assicurare la continuità della fornitura sia del gas naturale sia dell’elettricità, predisponendo una task force interna e partecipando ai gruppi di lavoro istituiti a livello cantonale e, in particolare, federale».
Cosa c’è nei programmi futuri di AIL ?
«Un tema sensibile su cui lavoriamo è quello del gas naturale, che importiamo in Ticino dall’Italia e che distribuiamo al dettaglio sul nostro comprensorio e all’ingrosso agli altri distributori locali. E’ un vettore al momento molto importante, sia per scopi termici sia per l’industria, ma, in quanto di origine fossile, con un impatto importante in termini di emissioni di CO2. Ci stiamo interrogando su un nuovo piano energetico del territorio che consideri nuove fonti energetiche e tecnologie alternative. La sfida è rappresentata dalle infrastrutture che andrebbero perlomeno adattate o sostituite. Abbiamo già fatto esperienze molto interessanti, come quella del Centro di Calcolo di Lugano, collegato al lago e la cui acqua temperata in uscita dal raffreddamento dei suoi impianti alimenta una rete di teleriscaldamento. Realizzare centrali e reti di teleriscaldamento, soluzioni solari in comune o individuali, favorire l’utilizzo di biogas. Si vuole offrire una paletta di soluzioni ampia e ambientalmente ed economicamente più sostenibile per i clienti. Parlando di sostenibilità sociale, va ricordato come AIL abbia sviluppato negli anni importanti collaborazioni con enti di utilità pubblica presenti sul territorio e aiutato lo sviluppo di progetti in ambito culturale e sportivo, con particolare riguardo al mondo giovanile.»