Ecco DOS group: servizi IT integrati e software «blu»

Stefano Doninelli, presidente – Head of Innovation di DOS Group: «Siamo stati i primi in Ticino a sviluppare applicazioni per smartphone e core business è l’Information Technology»
Come è nata e si è sviluppata DOS?
È nata in un sottoscala, proprio come Apple, ad Arzo. Ho portato l’esperienza acquisita in un’azienda privata ed in una banca luganese nella nuova entità che si è sviluppata in modo rapido ed imponente. Solo di recente si è ridimensionata ma per una ragione positiva: avevamo infatti sviluppato con Ticino Cuore un software applicativo di allarme per l’arresto cardiaco che ha avuto un successo enorme ed è stato acquisito dalla Rega di Zurigo, che ha creato per questo una nuova società, Survive, localizzata ancora presso di noi.
Basti pensare che questa soluzione ha posizionato il Ticino al secondo posto a livello mondiale per vite salvate dopo un arresto cardiaco. Siamo stati i primi in Ticino a sviluppare applicazioni per smartphone. Oggi il nostro core business è l’Information Technology in tutti i suoi aspetti, gestione delle reti, nuove implementazioni e sicurezza da cyberattacchi, tema sempre più importante. Siamo un team di 25 persone e cresciamo continuamente. Lavoriamo soprattutto con aziende medie e grandi e con istituzioni nel campo pubblico ed ospedaliero, curando la manutenzione ed assistendo imprese che operano a livello internazionale. Insomma, un servizio IT a 360 gradi. Stiamo anche sviluppando piattaforme di realtà virtuale, ad esempio per situazioni di emergenza, consentendo al personale di ambulanze ed altri mezzi di soccorso di simulare catastrofi ed altri eventi. Un settore particolare in stretto contatto con le istituzioni pubbliche.
Vi avvalete di partnership e risorse esterne?
Le partnership sono a livello scientifico, con SUPSI ed altre entità, ma in termini operativi tendiamo ad operare con le nostre risorse, portando «a casa» competenze anche dall’esterno, amalgamando il know-how del nostro team ed accrescendolo. Può capitare che coinvolgiamo entità esterne quando, ad esempio, vi è un grave attacco cyber su apparati che gestiamo noi. Ma a differenza dei concorrenti siamo completi nel proporre i nostri servizi.
Quali programmi per il futuro?
Abbiamo un sofware visionario sviluppato anni addietro con SUPSI, che potrebbe presto andare sul mercato: fa l’analisi dei video delle telecamere pubbliche e, se si inseriscono certi parametri, fisici, di abbigliamento… trova i frames che rispondono a quelle caratteristiche e, qualora si trattasse di una persona ricercata, la segala e seleziona la pattuglia della polizia più vicina. Naturalmente, con gli opportuni adattamenti, può trovare altre applicazioni.
Con quali problemi vi confrontate?
In Ticino un problema riguarda il finanziamento. La politica cantonale è molto rivolta alle start-up ma trascura il fatto che l’innovazione è portata avanti anche da aziende consolidate. Manca da noi la cultura del venture capital e nel rapporto con le banca non troviamo controparti con cultura tecnologica. Inoltre si trascura un altro aspetto importante. La legge «prima i nostri» taglia i sussidi all’innovazione alle imprese con più del 60% di personale estero. Al contrario, nel nostro settore tecnologico, a parte la difficoltà di trovare profili professionali idonei, la multiculturalità, la diversità delle esperienze e degli approcci è una ricchezza. Diciamo che manca una visione veramente moderna del Ticino tecnologico, e questo crea anche difficoltà nell’attrarre talenti dalla Svizzera interna. Possiamo contare sulla Lombardia quale bacino di soggetti con grandi competenze.
Cosa pensa del dibattito sull’intelligenza artificiale che si fa sempre più acceso ?
Va usata ma con cautela. Non bisogna prendere i suoi risultati in modo passivo, anche se si tratta solo di un testo ChatGPT, ma considerarli e valutarli. È uno strumento, ma non si sostituisce alla persona.
La legge «prima i nostri» taglia i sussidi all’innovazione alle imprese con più del 60% di personale estero. Manca una visione moderna del Ticino tecnologico.