Malattie animali

È stata vinta la lunga battaglia contro artrite encefalite caprina

Il virus dell’AEC in Svizzera è stato debellato, non era però pericoloso per l’uomo
(Foto Archivio CdT)
Red. Online
13.12.2018 14:24

BERNA - Dopo oltre 30 anni di impegno è stata raggiunta una nuova pietra miliare nella lotta alle epizoozie: dai risultati di un controllo a campione pluriennale è emerso che la popolazione caprina svizzera adesso è indenne dall’artrite encefalite caprina (AEC) che di fatto viene considerata debellata. L’assenza di questa malattia infiammatoria è stata comprovata dai risultati ottenuti durante controlli a campione durati tre anni. In nessuna delle 2.400 aziende elvetiche che hanno di caprini è stato individuato il virus. L’AEC causa negli animali infetti infiammazioni delle articolazioni, delle mammelle e, raramente, dei polmoni. In rari casi può provocare negli animali giovani infiammazioni cerebrali. La principale via di trasmissione della malattia è il contagio dei capretti neonati tramite il colostro o il latte infetti. La malattia non è invece pericolosa per l’uomo.

All’inizio degli anni Ottanta dello scorso secolo l’AEC era ampiamente diffusa in Svizzera. Circa il 75 % di tutti i caprini era infetto da questo virus e di questi circa un terzo si è ammalato. Ogni anno si doveva pertanto abbattere il 5–10 % della popolazione caprina svizzera. Altrettanto elevate erano le perdite economiche per gli allevatori di caprini. Vista la situazione, nel 1984 è stato avviato un programma di eradicazione. Grazie a una lotta condotta su vasta scala, la presenza di caprini positivi all’AEC si è ridotta a meno dell’1%. Dalla metà degli anni Novanta non sono stati più osservati casi clinici di AEC e dal 1998 sono state effettuate in tutta la Svizzera la lotta e la sorveglianza attive e obbligatorie di questa epizoozia.