Grande successo per "Una campana per Ursli"

Una campana per Ursli è un classico della letteratura svizzera per ragazzi. Adesso è diventato un film, diretto dal regista premio Oscar Xavier Koller. Il Corriere del Ticino ha proposto venerdì scorso al Cinestar di Lugano una riuscita anteprima che ha incantato i piccoli spettatori e gli accompagnatori adulti. Il nostro giornale ha organizzato, insieme al distributore Frenetic Films di Zurigo, al Cinestar, a Rete Uno della RSI e ad altri partner un concorso con in palio 110 biglietti per l?anteprima ed altri premi di valore. Prima della proiezione, a nome del distributore Frenetic Sarah Hubmann ha ricordato come il film racconti una storia ancorata alla tradizione elvetica, girata in Engadina, che parla di vita di montagna e che forse i più giovani oggi non conoscono. Gabriella De Gara della RSI ha portato i saluti della Televisione svizzera, coproduttrice del film, mentre Carlotta Moccetti, per il Club del cane Peo, ha sottolineato l?importanza della tradizione di Chalandamarz, festa tipica della regione grigionese. Il regista e il cast non erano presenti perché impegnati nella promozione della pellicola nella Svizzera tedesca, dove è uscita nei giorni scorsi. In Ticino Una campana per Ursli sarà nei cinema dal 22 ottobre.IL FILMDopo I fratelli neri, Il 71.enne regista di Svitto Xavier Koller (Premio Oscar per il migliore film straniero nel 1991 con Il viaggio della speranza, vincitore anche del Pardo di bronzo a Locarno) costruisce di nuovo un racconto rivolto principalmente al pubblico più giovane, attento alle tradizioni e al passato di povertà del Paese. Koller, vissuto per anni a Hollywood – e la perizia con cui il film è girato testimonia quest?esperienza – in Una campana per Ursli ha il tocco delicato nel rappresentare la vita faticosa di una piccola comunità di montagna, la potenza della natura – dalle distese di neve alla presenza degli animali – e soprattutto è bravissimo nel dirigere i giovani interpreti. Una campana per Ursli è quasi un kolossal per lo standard del cinema svizzero e usa con discrezione ma efficacia gli effetti speciali. Una storia dai contorni fiabeschi.Come la più famosa Heidi, Ursli nasce da un libro (pubblicato nel 1945), scritto in romancio da Selina Chönz e illustrato da Alois Carigiet. Tradotto in più lingue, ha venduto nel mondo oltre un milione di copie e si è aggiudicato il premio internazionale della narrativa per l?infanzia Hans Christian Andersen. Quest?anno cade il 70. della pubblicazione e il 30. della morte dell?illustratore e pittore Carieget, al quale il Museo nazionale di Zurigo dedica una mostra (fino al 3 gennaio prossimo).Ai colori e allo stile di Carigiet s?ispira la fotografia del film, descrittiva ma con una calda luminosità nell?accostamento di tinte e forme. Ursli, ragazzino intraprendente e coraggioso, ha passato l?estate con i genitori all?alpeggio. Ha addestrato la capretta Zila ed ha persino fatto una certa amicizia con un lupo. Ma al rientro dall?alpe il carro del padre, dove erano stipati fieno per l?inverno e le forme di formaggio preparate in estate e da vendere al piano, perde l?intero carico che precipita in un burrone. Significa che sarà un inverno di fame per Ursli e i suoi. Le preziose forme di formaggio finiscono in un fiumiciattolo dove sta pescando il commerciante, e sindaco del villaggio, Harmon. L?uomo le recupera e le vende nel suo negozio. C?è solo un problema, il capriccioso figlio Roman vuole qualcosa per tenere la bocca chiusa su quell?appropriazione. Prima pretende la capretta Zila, poi il campanaccio più grande del villaggio, promesso a Ursli dallo zio per la festa di Chalendamarz. Ursi è offeso e umiliato, non ne può più delle angherie di Roman, geloso dell?amicizia tra Ursli e la sua coetanea Seraina. Così il ragazzo decide di tornare da solo all?alpeggio e recuperare un grande campanaccio di suo padre. Nel frattempo precipita una valanga e al paese tutti credono che Ursli sia rimasto sepolto. Infatti se l?è vista brutta, ma con l?aiuto del suo amico lupo si è salvato. Torna al piano usando il campanaccio come slitta e tutto il paese festeggia.Se natura, famiglia, amicizia, avventure sono gli ingredienti base dei racconti per l?infanzia, Xavier Koller (anche co-sceneggiatore) li mescola in una storia senza tempo e quasi magica. Con un ritmo descrittivo, a tratti didattico nel soffermarsi su elementi che assumeranno poi rilevanza nell?andamento della storia. Allegria, movimento, pericolo, tristezza, energia, tutto questo si sprigiona da un film che si fa corale, sguardo su una piccola comunità povera ma in gran parte solidale. E al pubblico adulto sfugge qualche lacrimuccia d?emozione. Da visione pittorica il villaggio (è stato filmato un autentico borgo engadinese, ritoccandolo) con la casa di Ursli un po? discosta dal nucleo. Altri effetti sono ottenuti con il green screen e il lupo è di quelli addestrati. L?effetto è semplice e delizioso.I tre ragazzini protagonisti, tutti grigionesi, sono il carismatico Jonas Hartmann (Ursli), Julia Jeker dagli occhi azzurrissimi (Seraina) e l?insopportabile ma buffo Laurin Michael dai capelli rossi (Roman). Affiancati da un cast di adulti dove spiccano Marcus Signer (il padre di Ursli), Tonia Maria Zindel (la madre) e Leonardo Nigro (il padre di Roman)
Marisa Marzelli