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Gruppo Multi, una storia di esperienza e territorialità

Intervista a Ivano Dandrea, CEO del Gruppo Multi, sulla situazione dell’imprenditorialità ticinese
Red. Online
09.12.2020 09:15

Mai come in questi mesi, l’imprenditorialità ticinese è stata messa a dura prova. Essere imprenditore ai giorni nostri vuol dire avere coraggio, visione e intraprendenza per garantire benessere al tessuto economico e sociale del nostro Cantone. Gli imprenditori saranno chiamati ad affrontare numerose sfide a livello economico e politico nei prossimi mesi, per sviluppare nuove strategie e concretizzare sforzi tangibili per poter migliorare e dare ampio respiro alle varie realtà.

Il Ticino è da sempre terra d’imprenditori, proprio per questo abbiamo deciso d’intitolare così il nostro percorso, focalizzando su imprenditori locali che ci forniranno la loro visione su argomenti di attualità e sul futuro. Ci parleranno delle sfide da vincere e di quale mentalità adottare per portare avanti aziende in un momento complesso come quello che stiamo vivendo. Ogni giorno, assistiamo a notizie di difficoltà, di nuove problematiche, d’incertezze e di scenari in veloce cambiamento, che rendono necessaria una guida aziendale estremamente dinamica e flessibile al cambiamento, tenendo conto di tutti gli aspetti. Sponsorizzata dalla Banca Julius Baer, questa nuova rubrica vuole trasmettere nuovi punti di vista che possano portare ottimismo e pragmatismo nel quotidiano imprenditoriale.

Il quarto imprenditore è Ivano Dandrea, partner e fondatore del Gruppo Multi di cui è amministratore delegato da 30 anni, società che si occupa principalmente di consulenza fiduciaria e immobiliare. Il format prevede 8 domande puntuali, per avere una visione generale delle sfide che gli imprenditori devono e dovranno affrontare.

Quale impatto ha avuto il Covid-19 sulla vostra azienda? In che modo è stato colpito il vostro settore?

Essendo una società di servizi, la tecnologia ci è stata di grande aiuto. La metà dei nostri collaboratori ha potuto fin da subito lavorare in remoto. L’altra metà ha potuto continuare a lavorare in presenza in uffici separati e nel rispetto delle norme igieniche. La tecnologia legata ai vari tipi di videoconferenza è stata molto utile, in quanto ci ha dato la possibilità di interagire con i clienti senza alcun tipo di interruzione, cosa che ha permesso di garantire la continuità dei nostri servizi.

Nelle aree in cui è necessaria la presenza fisica abbiamo incontrato maggiori difficoltà. Siamo stati penalizzati nell’intermediazione immobiliare, per esempio nella vendita d’immobili e nelle prime locazioni. Diversi progetti sono però stati ripresi durante l’estate e, fortunatamente, non abbiamo subito danni da questa situazione.

Come vede lo sviluppo del settore immobiliare in Ticino?

Quando si parla di mercato immobiliare bisogna distinguere due grosse macro aree: l’intermediazione, ovvero la proprietà per piani, e il mercato degli affitti, ovvero gli investimenti immobiliari. Nella prima area abbiamo riscontrato una grande richiesta quest’estate, soprattutto nella zona del locarnese, dove molti clienti sono venuti a sfruttare il nostro cantone come meta turistica. Siamo convinti che questo abbinamento turismo-immobili possa essere un atout molto favorevole anche nei prossimi mesi per il nostro territorio. Lugano è stata maggiormente penalizzata, in quanto l’Italia è uscita tardi da un primo confinamento e attualmente, con il secondo mini-confinamento, sta ritardando il flusso. Nonostante ciò sono convinto che anche dalla vicina penisola arriveranno molti nuovi residenti su Lugano. Quello degli investimenti immobiliari e delle palazzine a reddito continuerà ad essere un mercato molto attraente, soprattutto per i principali player che oggi sono le casse pensioni. L’arrivo del Covid-19 ha dato la certezza che i tassi d’interessi non si muoveranno nei prossimi anni. Le casse pensioni saranno quindi obbligate a investire ancora nel settore immobiliare. Mi preoccupano di più le palazzine vecchie e non ristrutturate, che rappresenteranno gli attori perdenti in questo mercato.

Come valuta le condizioni quadro in cui le imprese operano in Ticino?

Quando si parla di condizioni quadro, mettiamo a raffronto le aree geografiche o le regioni. Guardando verso l’Italia, ovvero verso sud, il nostro Cantone offre delle condizioni quadro molto favorevoli, dovute al modello svizzero di stabilità e certezza. Se ci orientiamo a nord, ovvero verso l’asse Zurigo-Zugo, siamo purtroppo in grosse difficoltà in quanto le distanze verso queste zone si sono molto accorciate negli ultimi anni, rendendo questi territori dei veri e propri concorrenti per il nostro Cantone. Se oltrepassando il Gottardo le imposte dovute da aziende e persone fisiche si dimezzano, possiamo immaginare che un imprenditore potrebbe facilmente pensare di stabilirsi, con tutta la sua azienda o come persona fisica oltralpe.

Secondo lei come si affronta un passaggio generazionale di successo?

Ogni passaggio generazionale si riferisce ad un’azienda e ogni azienda rappresenta una propria storia. In tutte le successioni aziendali è fondamentale porre l’attenzione sull’azienda senza mai perderla d’occhio. Bisogna quindi pianificare l’aspetto successorio. Non si può più pensare di vendere o trasmettere la propria azienda con un semplice “fai da te” da parte dell’imprenditore. Oggi, la materia che gravita intorno alla successione aziendale è diventata una materia complicata da affrontare in modo olistico. Bisogna far capo a dei professionisti che abbiano le competenze giuste per meglio consigliare l’imprenditore. Non dimentichiamo che spesso l’imprenditore ha investito gran parte della sua sostanza nella propria azienda e il passaggio generazionale rappresenta quindi un momento topico. È il passaggio più difficile per un imprenditore.

Quali sono, secondo Lei, le sfide a livello imprenditoriale che vi aspettano nei prossimi mesi?

Nei prossimi mesi dobbiamo tornare ad un ambiente più sereno e ritrovare fiducia nel futuro. Molte aziende e imprenditori hanno rimandato i propri investimenti e hanno poca fiducia nel domani. Lo si vede soprattutto nei giovani che sono, secondo me, i gravi perdenti di questa crisi. Bisogna ricreare quella sicurezza e quella prospettiva futura, che creano quel humus dell’imprenditore e che lo invogliano ad investire e a credere nel domani. Questo aspetto è attualmente molto condizionato dall’odierna situazione di crisi.

Vede un possibile sviluppo per quanto riguarda la consulenza delle banche in tema di previdenza, per gli imprenditori e per i dipendenti?

È un campo nel quale anche le banche possono entrare nella misura in cui, avendo una buona relazione con il cliente, possono proporre delle valide alternative a quello che sono i piani pensionistici classici. Può essere un modo per fidelizzare ulteriormente il cliente, per offrire al cliente e agli imprenditori delle alternative rispetto ai classici metodi previdenziali. Potrei dire che per le banche potrebbe essere strategicamente interessante entrare in quel mercato, anche tenendo conto dell’invecchiamento della popolazione al quale stiamo assistendo.

C’è un progetto che avete seguito, in ambito immobiliare, che le sta particolarmente a cuore?

Abbiamo seguito dei grossi cantieri con grosse casse pensioni, che ci hanno portato alla creazione di una nuova società Multi RE, specializzata nell’analisi dati e di Marketing per il mercato immobiliare. Questo ci ha fatto piacere, in quanto la società ha avuto subito successo e rispecchia le esigenze di mercato. Abbiamo capito che i promotori immobiliari hanno sempre più bisogno di analizzare i propri progetti dal punto di vista dei dati e del territorio. Il Gruppo Multi dispone di sedi nelle tre maggiori aree di interesse (Locarno, Bellinzona e Lugano) e offre un occhio particolare sul nostro territorio. Questo ci permette di essere molto radicati e di poter dare un’analisi completa all’imprenditore sulla tipologia e la grandezza degli appartamenti da costruire, e soprattutto di capire quali sono le persone che andranno a occupare questi appartamenti. In questo ambito abbiamo avuto ottime esperienze con questa società di analisi dati, la Multi RE.

Che messaggio vorrebbe dare per quel che concerne il presente e il futuro delle vostre attività?

Rispetto a molti altri settori abbiamo una grande fortuna: operiamo in un Cantone che potrebbe essere un bellissimo modello per aziende e persone desiderose di venire a risiedere qui. Abbiamo la fortuna di avere alle spalle il modello svizzero, che ha sicuramente delle grandi qualità dal punto di vista della stabilita. Il Ticino offre un aspetto territoriale e di sviluppo della propria professione, che potrebbe diventare interessante tra Milano e Zurigo. Non dobbiamo sottovalutare la forza di queste aree. Dobbiamo cercare di posizionare bene il Canton Ticino all’interno di queste due aree metropolitane, che sappiamo essere dei colossi. Dobbiamo individuare un modo per trovare un modello Ticino che sia vincente per il futuro.

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