Attualità

«In queste situazioni emerge lo spirito scout»

L'edizione numero 25 della manifestazione internazionale sembra maledetta: dopo le temperature da record degli scorsi giorni l'imminente arrivo del tifone ha costretto gli organizzatori a un cambio di programma
©Yonhap
Giorgia Cimma Sommaruga
07.08.2023 20:00

Sembra che il 25esimo World Scout Jamboree non sia nato sotto la giusta stella. O forse è proprio nelle avversità che emerge la determinazione del gruppo. Dopo giorni di caldo torrido con temperature che oscillano tra i 35 e i 38 gradi, il raduno internazionale di scout che ha raccolto a SaeManGeum (Corea del Sud) 43'000 giovani provenienti da 158 Paesi pare sia costretto a spostarsi. Una nuova, spiacevole emergenza: è previsto giovedì l'arrivo del tifone Khanun sulla penisola, con venti che potrebbero soffiare fino a 150 chilometri orari. Tant’è che, dice il comunicato pubblicato dalla delegazione svizzera, «L'Organizzazione mondiale del movimento scout ha ricevuto questa mattina la conferma dal Governo della Repubblica di Corea che, a causa dell'impatto previsto del tifone Khanun, sarà prevista una partenza anticipata di tutti i partecipanti».

Il Jamboree continua

«Ma niente paura – interviene Chiara Caligari, caporeparto di uno dei due gruppi ticinesi presenti in Corea del Sud-, è in queste situazioni che emerge il vero spirito di noi scout: con tranquillità stiamo organizzando lo spostamento». Fortunatamente, emergenza climatica a parte, il Jamboree, il più grande festival scout del mondo che si tiene ogni 4 anni, non verrà chiuso con anticipo, ma i partecipanti verranno spostati in altre zone della Corea e la cerimonia di chiusura dell’11 agosto si terrà ugualmente, assicura Caligari. «Quello che sappiamo ora è che domani mattina ci sposteremo in bus, quindi presumo che non andremo molto lontano da qui».

Le reazioni

Un fulmine a ciel sereno quello del cambio location che inevitabilmente ha suscitato delle reazioni. «Siamo arrivati con un caldo torrido – osserva Caligari -, e poi una nuova emergenza, il tifone. Queste situazioni ci hanno insegnato ad essere molto flessibili. Abbiamo instaurato un bellissimo rapporto con tutti i ragazzi e stiamo affrontando insieme ogni sfida». Questa nuova emergenza, al contrario, «non ci ha gettati nello sconforto, anzi, ci ha dato ancora più energia e la voglia di affrontare assieme una nuova esperienza». Anche perché attualmente le previsioni sono buone, le piogge sono previste solo per giovedì, dunque i ragazzi non stanno operando in una situazione di emergenza.

«Genitori, tranquilli!»

Le informazioni arrivano in loco direttamente dalla delegazione svizzera: «Qui ormai è sera – spiega la caporeparto -, ci stiamo muovendo in modo metodico: abbiamo iniziato ad abbassare le costruzioni al campo e a preparare le valige». Domani mattina a partire dalle 05.00 ora locale, i ragazzi termineranno gli ultimi lavori e partiranno per i nuovi alloggi. La delegazione «ogni giorno spedisce un report alle famiglie dei partecipanti – spiega Caligari -: prima sul caldo e ora sul tifone. Ovviamente i genitori erano molto preoccupati, ci hanno chiesto di badare ai loro figli e di essere prudenti. Li abbiamo tranquillizzati perché è tutto sotto controllo, ci stiamo spostando con anticipo per garantire la massima sicurezza dei ragazzi che sono molto determinati, coesi e desiderosi di restare». Inoltre, confida, «non è la prima volta che durante un Jamboree è stato previsto un cambio di location in corso d’opera: negli anni ’90 durante un raduno in Svezia gli scout si sono spostati a causa del clima. La causa era stata un’alluvione».

Nuova organizzazione

Dopo aver iniziato i preparativi per il trasloco, «questa sera stiamo vivendo una serata molto serena: siamo contenti dell’ambiente che si è creato qui, tutti i ragazzi hanno voglia di socializzare e conoscere gli altri gruppi continuando a svolgere le attività». Naturalmente la notizia del cambio di programma ha colto tutti alla sprovvista ma nulla è perduto.

Non sappiamo ancora con chi e dove saremo
Chiara Caligari

I 43'000 partecipanti verranno divisi in tre gruppi e traslocheranno in tre location differenti, «non sappiamo ancora con chi e dove saremo», ma verranno ricreati tre piccoli Jamboree, questa volta all’interno, non più un campeggio con le tende, perché trovare un’altra location in grado di ospitare così tante persone non è facile. In questo modo il confronto e lo scambio tra i giovani non verrà interrotto. E si ritroveranno tutti alla cerimonia di chiusura dell’11 agosto allo Stadio di Seul.

Già successo anche in passato

  • 2° Jamboree a Ermelunden in Danimarca nel 1924. Piove molto tanto che una notte, essendo il campo allagato, i 4'549 scout presenti vennero ospitati dagli abitanti di Copenaghen. 
  • 8° Jamboree a Niagara on the lake in Canada nel 1955. L'ospitalità canadese fece un'ottima impressione così come fece impressione l'arrivo dell'uragano Connie. 
  • 13° Jamboree a Asagiri Heights in Giappone nel 1971. Un tifone con pioggia a catinelle e vento a 100 km/h una lunga serie di giornate soleggiate : l'ottima organizzazione giapponese riuscì a risolvere la situazione sfollando i presenti, riorganizzando il campo, e facendoli tornare alle loro tede già il giorno successivo.