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Dow Jones: icona della finanza americana

“Re” degli indici azionari e barometro dell’economia
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27.04.2024 04:44

Contenuto pubblicato su mandato del partner inserzionista, che ne assume la responsabilità redazionale.

Dal 1886 il Dow Jones Industrial Average (DJIA) non è soltanto un indice azionario primario, periodicamente aggiornato in base all’evoluzione del mercato, ma il più importante barometro finanziario ed economico, cui guardano investitori, analisti e media di tutto il mondo. Dal 1928 include 30 titoli fra i più rappresentativi dello scenario USA, specchio di aziende di elevata qualità che mirano ad una elevata visibilità nel quadro di un altrettanto elevato livello di trasparenza, inclusi oggi alcuni leader dei settori più promettenti in termini di tendenza secolare, megatrend, e di crescita potenziale per i prossimi anni.

Basti pensare a titoli quali Microsoft, leader dell’informatica ad ampio spettro, Apple per la comunicazione ma aperta a sempre nuovi comparti, Amazon regina della commercio online ma anch’essa impegnata in ampie strategie di diversificazione, VISA, numero uno delle carte di credito e di debito e JP Morgan, una delle più solide e prestigiose istituzioni finanziarie mondiali. Va notato peraltro come questi titoli rappresentino circa il 60% della capitalizzazionedell’indice, proprio per l’interesse che investitori ed operatori attribuiscono ad essi.

Il fatto che il DJIA includa solo 30 titoli potrebbe apparire limitativo rispetto ad indici dalla base più ampia, ma in realtà i suoi componenti rappresentano le società più capitalizzate ed influenti nel quadro economico USA e non solo, tanto da farne oggetto di interesse generale.

Il DJIA, nella sua lunga storia, non ha tradito gli investitori, raggiungendo sempre nuovi massimi. Negli ultimi 12 mesi la sua performance ha sfiorato il 12%, nonostante che il 2023 sia stato segnato da una certa turbolenza legata agli eventi geopolitici ed alle incertezze sull’inflazione e sull’andamento dei tassi d’interesse.

Un anno tuttavia in cui l’economia USA ha dimostrato di saper evitare la tanto temuta recessione, avviandosi semmai verso un “soft landing” privo di effetti drammatici. Ora le prospettive appaiono decisamente positive e ciò è destinato a riflettersi anche nel livello degli utili aziendali, in progressiva accelerazione.

Dal canto suo Wall Street appare ben posizionata rispetto ad altri mercati azionari, grazie agli stimoli fiscali ed alle performance del settore Information Technology, comunicazione e media, così come degli altri comparti High-Tech in genere, che possono imprimere uno slancio ancora maggiore al mercato grazie ai contributi forniti dall’Intelligenza Artificiale.

Proprio questi settori di punta hanno determinato la predominanza di Wall Street rispetto ad altri mercati azionari di Paesi avanzati, nonostante i tassi di riferimento della Federal Reserve ancora relativamente elevati, ma comunque destinati a ridursi col rientro dell’inflazione nel corso del 2024. Giova ricordare come i tassi relativamente elevati abbiano impatti diversi per le diverse categorie di società: quelle grandi, maggiormente capitalizzate e con solide basi finanziarie – come nel caso di quelle citate in precedenza – sia in considerazione dei loro imponenti flussi di liquidità che per la strutture dell’esposizione debitoria – assorbono i costi di rifinanziamento in modo ben migliore, se non neutrale, rispetto alle medie e piccole capitalizzazioni dalle basi finanziarie meno solide.

Il 2024 è anche l’anno delle elezioni presidenziali americane, cui tuttavia Wall Street si rivolge con uno sguardo che si può definire ottimistico e “neutrale”. Da un lato la statistica mostra come l’anno elettorale sia nella stragrande maggioranza dei casi favorevole al mercato azionario; dall’altro il supporto della politica fiscale ed il sostegno alla leadership industriale e tecnologica USA appaiono obiettivi bipartisan, al di là di una politica monetaria cauta, oculata e tempestiva portata avanti dalla Federal Reserve di Jerome Powell, attenta al quadro macroeconomico così come a quello finanziario.

L’ ANGOLO DELL’ INVESTITORE

Callable Barrier Reverse Convertible su le 5 aziende a maggiore capitalizzazione del Dow Jones Index (MICROSOFT, APPLE, AMAZON, VISA, JPMORGAN CHASE) offre una cedola garantita annua del 10.00 % indipendentemente dalla performance dello strumento sottostante, con protezione fino ad un ribasso del 50%.

Le ampie barriere con osservazione continua, collocate al 50 % dei prezzi di osservazione iniziale, permettono all’investitore di incassare le cedole e di beneficiare di una protezione del capitale anche nel caso di moderati ribassi dei titoli sottostanti.

Le cedole vengono versate mensilmente e corrispondono allo 0.84 % al mese del valore nominale.

La scadenza è calendarizzata per il 28 novembre 2025. Inoltre, è presente l’opzione del richiamo anticipato che potrebbe abbreviare la vita del prodotto, garantendo il pagamento delle cedole pro rata oltre al rimborso del valore nominale investito. 

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