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Edelweiss: SMI, una strategia di difesa attiva

Un fiore che prospera anche nelle condizioni più difficili. Un principio, espresso nel titolo, che potrebbe apparire un ossimoro, se non fosse al centro di molte strategie, politiche, militari e finanziarie.
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16.12.2023 05:41

Contenuto pubblicato su mandato del partner inserzionista, che ne assume la responsabilità redazionale.

Il mercato azionario avanza, in questo rally di fine anno, come da copione, pur in presenza di una certa volatilità e di sobbalzi che i diversi fattori geopolitici, strutturali ed economici, non contribuiscono a mitigare, rendendo anche incerte, e per certi versi imprevedibili, i comportamenti delle banche centrali.

Ad esse, soprattutto alla Federal Reserve di Washington ed alla Banca Centrale Europea di Francoforte guardano i mercati, confidando in una guida che illumini il giro di boa del nuovo anno ed il percorso dei trimestri successivi.

Al momento il mercato sconta un rientro dell’inflazione entro i target prefissati, mediamente dell’ordine del 2%, ed un conseguente allentamento della politica monetaria, favorito, soprattutto in Europa, dai timori recessivi e da una crescente turbolenza a livello istituzionale, legata anche agli scenari geopolitici in progressivo deterioramento.

Ecco allora presentarsi all’investitore una serie di temi da valutare e fra cui mediare: il desiderio di beneficiare di una tendenza primaria dei mercati comunque positiva, nonostante la concorrenza che ad essa è venuta dall’aumento dei rendimenti obbligazionari e monetari; la consapevolezza della presenza, soprattutto nel mercato USA, di sacche di sovravalutazione (nei comparti tecnologici e non solo), che la Federal Reserve potrebbe essere tentata di ridimensionare; la scommessa in un taglio dei tassi abbastanza ravvicinato, che potrebbe rivelarsi invece effimera alla luce di valori di inflazione “ex core” (quindi energia ed alimentari) superiori al previsto; la possibilità di ripercussioni ritardate degli effetti del brusco aumento dei tassi verificatosi negli scorsi mesi.

L’investitore tenta quindi di coniugare la ricerca del risultato con una piattaforma di sicurezza, e trova la soluzione dell’equazione nelle caratteristiche e nella dinamica del mercato azionario svizzero.

Tradizionalmente lo Swiss Market Index (SMI) si contraddistingue per due peculiarità: fornisce una relativa sottoperformance nelle fasi di euforia generalizzata, soprattutto se generata da Wall Street, ma si comporta più che egregiamente nelle fasi di incertezza o di ritracciamento degli altri mercati.

Ciò è dovuto alla natura spiccatamente difensiva del suo listino, al fattore valutario, all’approccio tendenzialmente meno speculativo di chi opera sul mercato e, non da ultimo, al livello elevato dei dividend yield di molti suoi componenti che, di fatto, li rendono proxy di investimenti pseudo-obbligazionari.

Lo scenario attuale è riprova di tutto questo. Le azioni svizzere di qualità trattano a valori scontati e l’indice SMI ha sottoperformato da inizio anno, in quanto molti investitori hanno abbandonato i titoli difensivi per seguire le Sirene dei settori trendy, quali quelli tecnologici, più legati, anche in termini di benefici potenziali, all’intelligenza artificiale. Considerato il prezzo scontato (almeno il 5%) e la loro qualità elevata, molti titoli costituiscono al momento quanto meno un’ottima opportunità di rientro sul mercato.

Una presenza nel mercato azionario svizzero appare oggi un complemento razionale a quella rivolta a Wall Street, soprattutto considerata l’evoluzione che Zurigo ha mostrato, attraverso i decenni, con l’avvicendarsi di fasi inflattive e deflattive, una dicotomia con cui l’investitore è ora confrontato.

Ciò grazie, come detto, alla composizione del listino così come alla qualità delle società, da cui deriva un particolare “pricing power” nei confronti dei loro prodotti e servizi, che le pone in grado di fronteggiare diversi scenari e di assicurare livelli di utili tendenzialmente regolari nel tempo.

A beneficiare di queste condizioni sono titoli leader nei rispettivi comparti, caratterizzati peraltro oggi da valori di P/E particolarmente contenuti sia in termini assoluti che nel confronto internazionale. Si pensi a Novartis, che beneficia del buoni risultati di Kiskali e dello spin-off di Sandoz; di Roche, la cui pipeline si presenta molto promettente nel settore delle terapie oncologiche; di Nestlè, sempre più diversificata e proiettata a livello internazionale, fino a UBS, leader del private banking globale e reduce da un’acquisizione di Credit Suisse a condizioni particolarmente vantaggiose.

Tante ragioni per una presenza selettiva nel listino svizzero, combinata con un potenziale valutario che non incide sui risultati aziendali ma reca benefici all’asset allocation dell’investitore.

L’ angolo dell'investitore

Callable Barrier Reverse Convertible sulle 4 MEGA CAP svizzere (Nestle, Roche,Novartis, UBS) offre una cedola garantita annua del 10.0 % indipendentemente dalla performance dello strumento sottostante, con protezione fino ad un ribasso del 41%.

Le ampie barriere con osservazione continua, collocate al 41 % dei prezzi di osservazione iniziale, permettono all’investitore di incassare le cedole e di beneficiare di una protezione del capitale anche nel caso di moderati ribassi dei sottostanti.

Le cedole vengono versate mensilmente e corrispondono allo 0.83 % al mese del valore nominale.

La scadenza è calendarizzata per il 30 Aprile 2025. Inoltre, è presente l’opzione del richiamo anticipato dal 6o mese che potrebbe abbreviare la vita del prodotto, garantendo il pagamento delle cedole pro rata oltre al rimborso del valore nominale investito.