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Pronti per un nuovo ciclo

La strategia azionaria difensiva lascia progressivamente spazio alla crescita
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27.01.2024 05:02

Contenuto pubblicato su mandato del partner inserzionista, che ne assume la responsabilità redazionale.

Il 2023 si è rivelato un anno abbastanza turbolento per gli investitori azionari, fra incertezze legate al ciclo economico, timori per il comparto bancario e, nell’ultimo scorcio dell’anno, per la consapevolezza di una politica monetaria destinata probabilmente a mantenere i tassi più elevati per più tempo rispetto a quanto previsto in precedenza, rendendo i rendimenti obbligazionari ancora competitivi.

Ma su tutto ha dominato l’interesse crescente per il settore tecnologico e per l’intelligenza artificiale (AI) in particolare, vera regina di Wall Street. Protagoniste di questo tema d’investimento sul mercato USA sono state un gruppo di mega-società, le “magnifiche 7” (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla) su cui si è concentrato l’interesse degli investitori, spinti dalla potenziale domanda e dall’attesa di utili crescenti.

 

Il 2024, con i tassi ormai al loro picco ed un probabile scenario congiunturale di “soft landing”, dovrebbe segnare l’avvio di un nuovo ciclo, dominato dalla ripresa degli utili societari (+8% previsto per lo S&P500), non solamente nel comparto tecnologico, nonostante le pressioni salariali ed i costi di rifinanziamento. Un contributo verrà anche dall’adozione sempre più diffusa di tecnologie legate all’AI generativa. Questo panorama è destinato a favorire in primo luogo i mercati azionari delle economie avanzate, ad iniziare dagli Stati Uniti.

Titoli di crescita, già vincitori della sfida 2023, e difensivi, in particolare legati all’healthcare, penalizzati ed ora particolarmente appetibili in termini di valutazioni, appaiono destinati a buoni risultati con l’avanzare del 2024, soprattutto quando, nella seconda parte dell’anno, l’inversione della politica monetaria da parte delle banche centrali fornirà un contributo ulteriore a livello sostanziale e di “sentiment”. Anche l’anno elettorale, quanto meno a livello statistico, appare favorevole a Wall Street, visto che nel 75% dei casi la corsa verso la Casa Bianca è stata positivamente correlata con l’avanzata dell’azionario americano.

In termini geografici, il mercato USA è preferibile rispetto a quello europeo, di cui si possono semmai considerare alcune aree legate alle utilities.

Nel Vecchio Continente si distingue invece positivamente la Svizzera. Il listino di Zurigo ha caratteristiche particolarmente difensive per la natura delle società che include, oltre che per la loro stabilità e potenziale crescita; inoltre in un momento come l’attuale, in cui lo scenario è contraddistinto da rischi geopolitici diffusi, offre all’investitore anche la protezione valutaria del franco svizzero.

A livello globale ad attrarre interesse è anche il Giappone, le cui riforme societarie consentono maggiore profittabilità, divenendo un’alternativa nei confronti di una Cina la cui ripresa stenta ancora a manifestarsi.

 

Accanto ai temi dominanti quali l’AI, la tecnologia e la comunicazione, ed alle scelte difensive, l’anticipazione dell’avvio di una nuova fase congiunturale positiva rende interessante, con l’avanzare del nuovo anno, l’integrazione di titoli ciclici in comparti come quello automobilistico, dei semiconduttori, macchinari, apparati e trasporti.

Giova ricordare come, rispetto alle dimensioni societarie, le nostre preferenze vadano, nella presente fase, prevalentemente a quelle maggiormente capitalizzate. I tassi destinati a rimanere comunque elevati per una parte del 2024 ed il gap temporale delle operazioni di finanziamento e rifinanziamento favoriscono le entità più solide rispetto a quelle di minori dimensioni, che si mostrano più sensibili ai costi finanziari.

 

Source: Bloomberg Finance L.P., Julius Baer
Source: Bloomberg Finance L.P., Julius Baer

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