Lugano invoca la nuova legge sull’apertura dei negozi

Riuscirà Lugano ad avere la qualifica di località turistica e, grazie a ciò, ottenere orari d’apertura dei negozi più flessibili? La questione è sul tavolo ormai da molto tempo, specialmente da quando è stata approvata a livello cantonale, in votazione popolare nel 2016, la nuova Legge sull’apertura dei negozi (LAN), la cui entrata in vigore però non è ancora scattata. Questo perché la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) si sta prendendo il suo tempo per verificare se è stato raggiunto il quorum di aderenti per il nuovo contratto collettivo del settore della vendita, a cui la legge è formalmente collegata. In attesa che da Berna qualcosa si muova, il Municipio di Lugano ha scritto oggi invece a Bellinzona, per chiedere al Consiglio di Stato un incontro politico-tecnico sul tema.
L’obiettivo è seguire da vicino l’iter della nuova legge e fornire il supporto della Città. Infatti, da circa un anno, per cercare di far fronte comune alle difficoltà dei commerci cittadini, il Municipio di Lugano incontra a scadenza regolare il «Gruppo di lavoro commercianti», portavoce di una parte consistente del settore, per discutere in modo approfondito le problematiche ed elaborare misure di intervento concertate. Durante un incontro della scorsa settimana - in cui il direttore della Divisione dell'economia Stefano Rizzi ha presentato l'iter della LAN – i commercianti hanno ribadito la necessità di poter godere di maggior flessibilità per quanto riguarda le aperture, come già oggi avviene sulla base di un sistema di deroghe, per Ascona e Morcote, riconosciute come “località turistiche”. Il regime cantonale attuale, che nella sua sostanza data della fine degli anni '60 del secolo scorso, non appare dunque più essere in sintonia con le abitudini dei consumatori.
«Infatti - ha sostenuto il Municipio - il quadro legislativo odierno penalizza i commercianti e va ad aggiungersi alle diverse concause dell'andamento negativo del settore. Affrontare in modo concertato una questione che si protrae ormai da decenni in favore di una maggior flessibilità è quindi un aspetto prioritario, sia per i rappresentanti del settore sia per la Città», ha concluso il Municipio.