Dal cucuzzolo della montagna

In treno e in bus sulle piste da sci
Maria Cristina Reinhart
16.12.2010 00:30

Lo sci senza ombra di dubbio la disciplina sportiva più popolare del nostro paese, ancorché inventata dagli scandinavi e importata sulle Alpi dagli inglesi. Ma poco  importa: oggi sciare è un divertimento alla portata di tutti, anche grazie alle allettanti offerte di AutoPostale e RailAway FFS.

"Due tavolette sottili, che non eccedono in larghezza il piede, lunghe otto o nove palme, con la punta alquanto rilevata per non intaccar la neve. Non si sollevano mai alzando il piede, ma leggermente strisciando consentono di avanzare con la stessa facilità con cui si cammina". Non c?è alcun dubbio: è una descrizione perfetta, anche se un po? antiquata, degli sci da fondo. Ma non aspettatevi di trovarla in un dépliant di qualche albergo svizzero dei primi del Novecento.  Appare invece nel volume "Viaggio settentrionale" scritto nel 1663 dal sacerdote romagnolo Francesco Negri, che in quell?anno compì un lungo viaggio in Lapponia. Probabilmente questa è la prima descrizione nella nostra lingua di un mezzo di trasporto diffusissimo da secoli nei Paesi scandinavi e chiamato dalle popolazioni locali con una parola che, approssimativamente, suonava come "sci", esattamente come la pronunciamo noi oggi. Per gente che per gran parte dell?anno rischiava di affondare fino a mezza gamba nella neve, gli sci erano sicuramente molto più utili della ruota quando si trattava di doversi spostare da un villaggio all?altro. Che siano di origine antichissima è sicuro: mentre i nostri antenati di circa 5000 anni fa disegnavano nelle caverne affacciate sul mar Mediterraneo scene di caccia ai bisonti, nello stesso periodo gli antenati degli attuali norvegesi raffiguravano, nelle loro caverne, dei buffi omini che si muovevano calzando tavole lunghe e dalle punte ricurve, che possono essere definite con un solo termine: sci. Ma come si passa dagli antichi mezzi di trasporto delle popolazioni nordiche agli attuali strumenti altamente tecnologici (e altamente costosi) che hanno reso lo sci uno degli sport più popolari? Ma soprattutto: come mai gli sci, nati in Scandinavia, hanno trovato nelle Alpi e in particolare in Svizzera il loro successo, tanto che la Confederazione è universalmente nota come il paradiso degli sciatori? La storia è lunga e costellata di nomi di pionieri e di località, sparse un po? dovunque tra Europa e America del Nord, che si attribuiscono il merito gli uni di essere stati i primi ad inventare gli sci moderni e gli altri le prime ad aver organizzato gare sciistiche. Di fronte a tanta confusione sembra emergere un solo dato, se non certo, quanto meno plausibile: a diffondere la passione degli sci come sport e a far conoscere la Svizzera come il Paese più adatto per praticarlo sono stati gli inglesi, ovvero gente che, a casa propria, non ha montagne che superino i 1.300 metri di altezza, più o meno come il monte Bisbino o la Sighignola, insomma. Sembrerebbe (il condizionale è d?obbligo) che nella seconda metà dell?Ottocento un gruppo di benestanti signori inglesi, abituali vacanzieri estivi tra i monti della Svizzera, avesse deciso di tornarvi anche d?inverno per divertirsi con quelle strane tavole di legno da mettere ai piedi per scivolare allegramente lungo i pendii, che qualcuno aveva timidamente cominciato ad importare dalla Scandinavia. L?esperimento, che pare si sia svolto a St. Moritz grazie all?interessata disponibilità di un albergatore locale, ebbe successo. Gli inglesi, tornati in patria, ne parlarono in giro, trovarono altri eccentrici compatrioti curiosi di provare la stessa esperienza l?anno successivo e così, attraverso l?efficace meccanismo del passaparola, nel breve corso di pochi anni si stabilì la consuetudine delle vacanze sulla neve. Furono poi ancora degli inglesi, e sempre in Svizzera, a proporre le prime settimane bianche, organizzate ad Adelboden nel Canton Berna nel 1903, e la prima gara di discesa libera, nel 1911 a Crans-Montana nel Vallese, denominata "Roberts of Kandahar Cup" per onorare Lord Roberts of Kandahar, uno dei più autorevoli comandanti militari inglesi dell?epoca vittoriana. Da allora gli sport legati allo sci hanno segnato una continua espansione, consacrata dal loro riconoscimento come discipline olimpiche ai Giochi di Chamonix del 1924, che hanno definitivamente sancito la trasformazione degli sci da rudimentale mezzo di spostamento a occasione di divertimento e di competizione.Ai giorni nostri, quando gli sport invernali sono più che mai uno sport di massa praticato a tutte le età, non c?è niente di più facile che trovare piste e impianti a poca distanza da casa. E tutti raggiungibili senza nemmeno avere il fastidio di far uscire l?auto dal garage, senza dover montare i portasci, senza verificare se ci siamo ricordati di mettere nel baule le catene. Basta procurarsi un comodo posto su un bus giallo, nel quale sprofondare per un sonnellino propiziatorio mentre si raggiunge la montagna o per un sonno ristoratore sulla via del ritorno, o pianificare un trasferimento in treno se si vogliono raggiungere mete oltre Gottardo. Che cosa ci attende una volta giunti a destinazione? Qualche esempio può essere sicuramente utile per farci venire la tentazione di tirar fuori al più presto dal ripostiglio sci, snowboard e scarponi. Ad Airolo possiamo scegliere tra circa trenta chilometri di piste adatte a sciatori esperti e intermedi, alle famiglie e agli amanti della natura. In alternativa, si può optare per lo snowpark o per una tranquilla passeggiata lungo il sentiero pedestre. In Val di Blenio, alla stazione sciistica del Nara, possiamo trovare piste adatte per tutti, oltre alla possibilità di percorrere i sentieri dai quali si gode una vista impagabile sulla catena montuosa dell'Adula. Se invece vogliamo puntare verso i Grigioni abbiamo solo l?imbarazzo della scelta: i quaranta chilometri di piste del San Bernardino, con la fermata dell?autopostale direttamente sotto gli impianti di risalita e due scilift nel centro del paese, o i trenta chilometri degli impianti di Splügen dove sbizzarrirsi con gli sci, lo snowboard, la slitta o il bob. Sono ormai lontani i tempi dei primi "skivolatori", come venivano chiamati agli inizi del Novecento gli audaci che affrontavano impavidi le discese alpine risalendo poi a piedi le piste con i pesanti attrezzi in spalla: oggi anche i più pigri non hanno scuse per negarsi una sana domenica sulla neve.F?ranco ?di ???L?eo