Grande successo per il ritorno de "La Palmira"

Tornano sul grande schermo gli attori della Compagnia comica dialettale di Mendrisiotto
Red. Marketing
16.10.2015 00:30

Erano presenti il regista Alberto Meroni e il cast del film ieri sera al Cinestar di Lugano alla prima de La Palmira – Complotto nel Mendrisiotto, atteso sequel del già campione d?incassi ticinesi La Palmira- Ul film. La serata era organizzata dal Corriere del Ticino (che ha offerto 70 inviti) insieme a Cinestar, Rete Uno della RSI e Morandini Film Distribution. Protagonisti assoluti gli attori della Compagnia comica dialettale di Mendrisio, attiva per quarant?anni sui palcoscenici del Cantone  e che ha distribuito i suoi proventi anche in tanta beneficenza. Prima della proiezione, inizio in musica con Luca Maciacchini (chitarrista di Nanni Svampa, che ha un breve ruolo nel film), seguito dagli interventi di Rodolfo Bernasconi (La Palmira), Germano Porta (La Miglieta), Valerio Sulmoni (Ul Geni), Flavio Sala e altri interpreti. Non erano in costume di scena, ha spiegato Rodolfo, perché l?operazione richiede un?ora e mezzo di trucco. Il pubblico ha applaudito calorosamente la Compagnia momò. La Palmira – Complotto nel Mendrisiotto è da ieri in cartellone in molte sale del Cantone: al Cinestar e Iride a Lugano, Multisala Teatro & Plaza a Mendrisio, Forum a Bellinzona (domenica prossima alle 18 con la presenza del cast), Rialto a Locarno (attori presenti domenica alle 20.30), Otello ad Ascona e dal 29 ottobre anche ad Airolo e Acquarossa.IL FILMDue anni fa La Palmira – Un Film catturò 17.000 spettatori, un record per il Ticino. Siccome, secondo i realizzatori, "squadra che vince si migliora" il sequel si è arricchito di nuovi personaggi, volti noti della RSI in piccoli camei, una fotografia ben studiata e luminosa, oltre 1.500 inquadrature. Ma il cuore del film restano sempre loro: La Palmira, La Miglieta, ul Geni, attorniati dal nipote Peter (Diego Bernasconi, nella realtà figlio di Rodolfo e anche sceneggiatore), da Flavio Sala (che interpreta ben quattro personaggi), da Simona Bernasconi (giornalista rampante di Tele 8 – La tv del Mendrisiotto). Il giovane regista Alberto Meroni è anche coproduttore insieme alla Compagnia comica del Mendrisiotto e alla RSI; le musiche sono di Zeno Gabaglio; distribuisce la Morandini Film Distribution. La Palmira – Complotto nel Mendrisiotto vuole rivolgersi ad un pubblico ampio, popolare e intergenerazionale.L?implacabile Palmira decide di candidare alla carica di sindaco il nipote Peter. Nonostante il quasi 40enne non si interessi di politica né di altro se non del gioco delle bocce, viene eletto a grande maggioranza. Ma di lì a poco un antipatico barbiere finisce in coma, colpito da una padellata in testa. Tutte le prove sembrano accusare Peter, che viene arrestato e condannato a 15 anni. La Palmira sospetta sia stato incastrato e s?improvvisa detective, spalleggiata dal marito, dalla cognata e dalla Perpetua del prevosto per scoprire il vero colpevole. Anche se i sospetti si addensano su quello che nel frattempo è diventato il nuovo sindaco, un losco individuo dal look mafioso (interpretato da Flavio Sala) il finale sarà a sorpresa. La trama poliziesca è l?esile spunto per dare spazio ad una serie di gag e situazioni del repertorio della Compagnia comica dialettale.Dal punto di vista cinematografico siamo di fronte ad un film con personaggi in carne e ossa dove si costruisce un mondo più affine al cartone animato. Con scene paradossali e bonaria comicità. Anche quando sembra sconfinare nella satira sociale, come nell?illustrazione del consenso elettorale, con la Palmira che ottiene tutto ciò che si prefigge; nel giornalismo d?assalto o nel disegno del nuovo sindaco ?mafioso?, con picciotto armato di mitra al seguito, il film con una piroetta ribalta tutto in risata.Spiccano diversi camei, da Bigio Biaggi, Carla Norghauer e Giorgio Fieschi al regista Erik Bernasconi, che interpreta il prete. Non manca un rimando al primo La Palmira, citato dal personaggio, ora in carcere, del lestofante direttore del circo itinerante che nel film precedente aveva piantato le tende in città (sempre interpretato da Flavio Sala). E nemmeno manca una strizzatina d?occhio ai Frontaliers, con una scena in cui compaiono il frontaliere Bussenghi e la guardia di confine Veronelli. Cinefila la scelta di cominciare da due terzi del racconto (incomprensibilmente la Palmira si trova per strada di notte in vestaglia e ciabatte), per poi raccontare il succedersi dei fatti cronologicamente, sino a ricongiungersi con quella scena iniziale che ora assume un senso compiuto. Contrasta un pochino certa raffinatezza formale con la comicità popolare e nostrana della Compagnia comica. Ma tutto trova una giustificazione se ci si attiene all?indicazione sottostante il titolo ?Fatti realmente accaduti a personaggi inventati?. Anche questo è un tocco cinefilo: la presa in giro della mania contemporanea di sventolare in molti film di fiction (anche blasonati) l?etichetta ?tratto da una storia vera?, come si trattasse di un valore aggiunto.E per finire, mentre scorrono i titoli di coda vengono proposti i ciak sbagliati.

Marisa Marzelli

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