Il Longines CSI Ascona torna a scalpitare

Jos Verlooy ha i giorni contati. Tra qualche settimana il suo regno tra gli ostacoli giungerà a termine. Domenica 12 settembre il Longines CSI Ascona incoronerà infatti il suo nuovo re, il ventottesimo della storia. L’attesa per conoscere il nome del successore del belga (vincitore del Gran Premio, gara clou della quattro giorni di salti, in sella a Caracas) nell’albo d’oro è durata tanto. Troppo. Addirittura due anni e... spiccioli, perché per la prima volta nella sua storia, il prestigioso appuntamento (si possono contare sulle dita di una mano i concorsi ippici di simile levatura a livello nazionale) ha dovuto concedersi un anno sabatico. Complice, quasi scontato dirlo, la pandemia di coronavirus.
Ma se l’attesa si è protratta per un ulteriore mesetto non è però ancora per colpa del Covid-19, ma il frutto di un’azzeccata scelta “strategica” degli organizzatori, che hanno scelto di smarcarsi da un calendario altrimenti folto di appuntamenti (non da ultimo dall’eventuale concomitanza con i Giochi, che ne avrebbe impoverito il parterre) e offrire al contempo l’occasione a diversi reduci dalle Olimpiadi di Tokyo di andare a caccia di conferme o rivincite personali tra gli ostacoli in riva al Lago Maggiore. Perché dal Longines CSI Ascona sono passati quasi tutti i grandi nomi del panorama ippico mondiale, contribuendo a dare grande lustro a una manifestazione che, nonostante un simile parterre, si è sempre distinta per il suo carattere tipicamente familiare. Un carattere e un prestigio nel cast che si potranno ritrovare pure in questa edizione 2021, in programma da giovedì 9 a domenica 12 settembre.
Messa alle spalle le tregua (forzata), il Longines CSI Ascona è infatti pronto a tornare in sella, scalpitando più che mai. “In lizza avremo alcuni dei protagonisti dei Giochi di Tokyo; logicamente (e comprensibilmente) non arriveranno ad Ascona con i cavalli portati in Giappone (prima di tutto per motivi di quarantena), ma daranno sicuramente spettacolo – premette la responsabile del comitato d’organizzazione Manuela Bacchi-Pini –. L’elenco completo dei partecipanti non è ancora stato definito, per cui non posso ancora anticipare nomi, ma sono certa che come sempre Rogier (van Iersel, lo storico direttore del CSI) farà l’impossibile per portare ancora una volta ad Ascona i big dell’ippica. La pausa di un anno, la prima nella storia del nostro CSI è stata lunga, ma sono convinta che la scelta di posticipare ancora di qualche settimana l’appuntamento di quest’anno si rivelerà pagante».
Non è però solo con il coronavirus che gli organizzatori hanno però dovuto confrontarsi in sede di allestimento di questa ventottesima puntata del concorso ippico: «Già, perché da qualche mese nel mondo dell’ippica ha fatto la sua apparizione un’epidemia virale (l’Herpesvirus equino di tipo i, Ehv-1, che nei casi acuti può anche causare la morte del cavallo, ndr). Come da disposizioni della Federazione equestre internazionale, la Fei, ci siamo dotarci di un dispositivo di sicurezza potenziato. Se in condizioni normali un solo veterinario basta per tutta la durata del concorso, quest’anno abbiamo un team di cinque specialisti. E ulteriori accorgimenti li abbiamo dovuti prendere per gli alloggiamenti dei cavalli, che, sempre da direttive, non possono entrare in contatto fra loro».
Complessivamente saranno 150 tra cavalieri e amazzoni (per un totale di 300 cavalli) che si daranno battaglia sull’arco dei quattro giorni di gare ad Ascona (diciassette le gare in calendario), con il clou domenica, in mattinata con il Gran Premio due stelle e nel pomeriggio con il Gran Premio quattro stelle.