“Micro living” anche in Svizzera, al gusto di caffè

Una nuova formula immobiliare fa la sua comparsa sul mercato, arricchita da un aroma tutto ticinese. È il frutto più recente nel solco dello sviluppo del Gruppo Artisa, giunto al giro di boa dei 50 anni, presente con una struttura diversificata a Zugo, Zurigo, Losanna e Lugano e, da poco, anche a Francoforte. Pioniere dal 2013 nella proposta di soluzioni residenziali con servizi, soprattutto per la terza e quarta età, secondo le intuizioni del fondatore Stefano Artioli, ha poi sviluppato tali formule in parallelo con nuove soluzioni tecnologiche, nuove applicazioni gestionali, studi e ricerca continua degli immobili adatti all’implementazione delle sue strategie.
Il nuovo progetto è quello del micro-living, come illustrano Alain Artioli, presidente del CdA di Artisa Group e Manuel Gamper, direttore di City Pop, la società nata espressamente per la sua gestione. «Si tratta di appartamenti di 25-35 metri quadri - dice Gamper - forniti ammobiliati ed accessoriati, con soluzioni ispirate al mondo nautico in termini di sfruttamento ottimale degli spazi, dove poter rimanere per lungo tempo. Una formula lontana da quella degli apart-hotel o dei residence, ma un vero appartamento da vivere. In più servizi di qualità supportati da soluzioni digitali, e addebitati sulla base della formula “pay as you use”. Alcuni di questi servizi sono prestati da partner direttamente presenti negli edifici, ad esempio ristoranti, fitness, mentre altri vengono da entità esterne, come quelli legati a pulizia, mobilità, sicurezza, ma tutti acquisibili attraverso la nostra applicazione esclusiva».
City Pop gestisce il programma ed Artisa ne è lo sviluppatore. Al momento sta trasformando circa 800 unità abitative in tutta la Svizzera, da Lugano a Zurigo, Berna, Losanna e Ginevra. Seguiranno Zugo e Basilea, con l’obiettivo di arrivare, nei prossimi tre anni, a 1.500 unità. Ma «Artisa guarda già ad una dimensione internazionale del programma e di recente è stata inaugurata a tale scopo la sede di Francoforte» aggiunge Alain Artioli.
Secondo i promotori il «micro-living» è vincente e può imporsi in molti Paesi. Quale è il target cui Artisa si rivolge? Non è quello dei «business apartments» tradizionali, delle foresterie o degli alloggi per brevi periodi, rivolti ad aziende con forte mobilità di personale e costi elevati. «Il nostro target - dice Gamper - è molto esteso. Basti pensare al fatto che oggi, nelle grandi città svizzere, il 45,1% delle economie domestiche è composto da una sola persona. Un target, quindi di studenti, di manager, di chi voglia essere vicino al posto di lavoro o ad una passione, in tutti i sensi, che coltiva. Un commuter che desidera semplificarsi la vita, chi aneli ad un pied-a-terre in piena privacy. Magari una seconda abitazione che noi contiamo diventi poi quella principale, con l’imporsi di un nuovo stile di vita. Potremmo definirlo un modello di “spazio limitato esperienziale”: la vicinanza a qualcosa che ci piace ed una vita semplificata in cambio di qualche metro quadro in meno».
Spazi limitati, ma di qualità, in cui aleggia l’aroma di un caffè altrettanto pregiato, vista la partnership di Chicco d’Oro, la tradizionale azienda di Balerna giunta al 70° anno di vita, ma sempre alla ricerca di nuove vie per crescere ed innovarsi, come illustrano Carolina Valsangiacomo, figlia del fondatore e membra del Consiglio di Amministrazione, e Vittorio Maspoli, membro di direzione e responsabile vendite e marketing.
«Una partnership nata quasi casualmente, ma un progetto apparso subito interessante, anche in termini di affinità culturali ed alla luce dei rapporti già intrattenuti - indica Maspoli -. Per noi vi è l’opportunità di posizionarci con un marchio forte a livello svizzero e di seguirlo anche nello sviluppo internazionale, ad iniziare dal mercato tedesco, in cui siamo già presenti con una sede ad Amburgo». Dopo di che afferma: «Si aprono sicuramente sinergie di sviluppo. Anche noi cresciamo a livello strutturale ed in termini di prodotti, visto che lo sviluppo delle “capsule” sembra inarrestabile e si allarga a possibilità sempre nuove».
Se macchine e capsule Chicco d’Oro saranno presenti in ogni unità immobiliare di City Pop, questo non è l’unico accordo. «Abbiamo coinvolto altre aziende svizzere ma con apertura internazionale e spirito innovativo, ad esempio nel campo degli accessi, delle pulizie, delle assicurazioni, e la nostra piattaforma ha la vocazione per sviluppare innovazioni continue» sottolinea Gamper. «Vi sono delle similitudini fra il mondo del caffè e quello dei microappartamenti - aggiunge - ad esempio per quanto riguarda la ridefinizione degli spazi. La parcelizzazione, sia per il caffè che per gli spazi abitativi, crea valore che, da un lato, premia l’investitore, ma dall’altro consente anche di tenere i costi di locazione bassi, rendendola accessibile ad un target più ampio. Un altro aspetto che ci ha avvicinato a Chicco d’Oro è il fatto che anche loro si impegnano a sviluppare prodotti di alta qualità, ma con altrettanta attenzione a garantire un prezzo accessibile».
Gamper evidenzia inoltre un aspetto finanziario non trascurabile, alla luce di quanto sta accadendo nel panorama immobiliare. «La soluzione Artisa riconverte immobili commerciali vuoti in zone centrali, ad esempio anche quelli dei grandi investitori istituzionali, rendendoli produttivi di reddito. E una volta occupati, anche gli immobili stessi accrescono il loro valore».