ROLLA, da Novazzano nei mari di tutto il mondo

Mai come in questi mesi, l’imprenditorialità ticinese è stata messa a dura prova. Essere imprenditore ai giorni nostri vuol dire avere coraggio, visione e intraprendenza per garantire benessere al tessuto economico e sociale del nostro Cantone. Gli imprenditori saranno chiamati ad affrontare numerose sfide a livello economico e politico nei prossimi mesi, per sviluppare nuove strategie e concretizzare sforzi tangibili per poter migliorare e dare ampio respiro alle varie realtà.
Il Ticino è da sempre terra d’imprenditori, proprio per questo abbiamo deciso d’intitolare così il nostro percorso, focalizzando su imprenditori locali che ci forniranno la loro visione su argomenti di attualità e sul futuro. Ci parleranno delle sfide da vincere e di quale mentalità adottare per portare avanti aziende in un momento complesso come quello che stiamo vivendo. Ogni giorno, assistiamo a notizie di difficoltà, di nuove problematiche, d’incertezze e di scenari in veloce cambiamento, che rendono necessaria una guida aziendale estremamente dinamica e flessibile al cambiamento, tenendo conto di tutti gli aspetti. Sponsorizzata dalla Banca Julius Baer, questa nuova rubrica vuole trasmettere nuovi punti di vista che possano portare ottimismo e pragmatismo nel quotidiano imprenditoriale.
L’ottavo imprenditore è Luca Libanori, CEO presso ROLLA SP PROPELLERS SA, azienda di Novazzano fondata nel 1983 leader nell’ambito dell’ingegneria marina. Il format prevede 8 domande puntuali, per avere una visione generale delle sfide che gli imprenditori devono e dovranno affrontare.
In che modo il vostro settore è stato particolarmente colpito dalla pandemia?
Ci occupiamo di imbarcazioni di lusso: questo settore è stato colpito in tutto il mondo dalla sospensione di tutti i livelli della produzione. Per noi è stata un’onda che è partita dall’Asia e ha poi travolto il mercato italiano e quello americano. Essendo attivi a livello internazionale, abbiamo subìto ovunque gli effetti di tale impatto. Quando è ripartita la produzione, il momento è stato molto frenetico, perché i cantieri nautici sono stati spinti dalla fretta di completare la costruzione di quelle imbarcazioni la cui produzione era stata bloccata. Questo ci ha obbligati a riorganizzarci nuovamente, tenendo conto dei mutamenti che hanno influenzato tutte le nostre pianificazioni.
Come valuta le condizioni quadro in cui operano le imprese in Ticino?
Il governo ticinese è stato, e continua a essere, di grande sostegno alle imprese in difficoltà. Se guardiamo oltre confine le aziende non hanno le nostre certezze e la nostra stabilità. Per Rolla questo aiuto è stato fondamentale. Abbiamo molti operai specializzati con formazioni che richiedono dai 6 ai 12 mesi di tempo. Se avessimo dovuto rinunciare a qualcuna di queste risorse sarebbe stato problematico, ma grazie agli aiuti cantonali abbiamo potuto mantenere attivo l’intero organico.
Avete mai pensato di delocalizzare le vostre attività presenti in Ticino?
Quest’azienda è nata nel 1963, e da allora la produzione non è mai stata spostata. Oggigiorno, siamo orgogliosi del fatto che qualsiasi elica marcata Rolla sia stata prodotta a Novazzano, nel Canton Ticino. Nella nostra sede progettiamo e costruiamo tutte le eliche: il prodotto viene trasformato, attraverso i processi qualitativi di riferimento, dallo stato grezzo allo stato finito. L’unica lavorazione che viene effettuata esternamente all’azienda è la fusione del pezzo grezzo presso una fonderia locale.
Come vede l’impatto della digitalizzazione nell’evoluzione del vostro settore?
È un impatto importante, perché permette di svolgere molte attività da casa. Per quanto strano, oggigiorno è possibile progettare un’elica comodamente dal salotto di casa, ma per realizzarla è necessario altro. Spesso i contratti con la nostra clientela prevedono il così detto “commissioning”, ovvero l’obbligo di essere presenti a bordo delle imbarcazioni per certificare la corretta performance dell’elica, come da progetto. Quest’attività non può essere eseguita da casa, ma è necessaria la presenza sui cantieri dove si è parte di una squadra composta da vari progettisti. Per quanto un’elica possa sembrare la componente meno importante di un’imbarcazione, la realtà ci fornisce una lettura differente, in quanto è proprio l’elica a garantire le prestazioni dell’imbarcazione che sono solitamente legate a delle penali contrattuali. Quindi alla fine l’elica è una componente fondamentale.
Qual è la sua opinione sull’azione delle banche rispetto alle imprese e agli imprenditori in Ticino?
Le banche stanno facendo molto e credo che potranno fare ancora di più in futuro. L’età pensionabile è in continua crescita e le banche potrebbero essere di fondamentale importanza nel supportare le aziende, sia per la pianificazione pensionistica che per la garanzia di liquidità in periodi di ristrettezze economiche. L’apporto delle banche è fondamentale e lo sarà di più in futuro.
La Svizzera non ha sbocchi marittimi eppure sia Alinghi in Coppa America che un’eccellenza aziendale come la vostra sono nate sul nostro territorio. Come lo spiega?
È vero, è una cosa strana. Il signor Rolla ha dato vita a una bellissima storia industriale. Nel 1963 è arrivato in Svizzera dove ha creato quest’azienda di successo, iniziando a lavorare in un garage. Ciò è stato possibile, perché qui ha trovato i giusti aiuti e supporti e, probabilmente, anche perché era collocato al centro di un mercato molto ampio, quello europeo. Inizialmente, costruiva eliche per barche da competizione, in quei tempi molto popolari in Europa. Oggi la fonderia che ci fornisce le eliche in acciaio è la stessa del 1963, la Precicast di Novazzano. Queste due aziende sono nate e cresciute in Svizzera nello stesso periodo e hanno beneficiato del “Made in Switzerland” che, a tutt’oggi, è indice di eccellenza nel rapporto qualità-prezzo.
Il tema della sostenibilità ambientale è molto sentito. Il vostro settore e in generale quello marittimo stanno trovando nuove soluzioni? È una delle grandi sfide del futuro?
Sicuramente è una delle grandi sfide del futuro. Il settore navale non è industrializzato, come quello delle automobili, ma le direttive diventano sempre più restrittive per quanto concerne l’inquinamento ambientale e acustico. I motori marini sono già dotati di un’elettronica volta a minimizzare l’inquinamento. Le aree marine verdi sono sempre più estese, il che richiede una progettazione diversa. Le imbarcazioni sono sempre più ecologiche, la ricerca di materiali ecosostenibili è sempre più esasperata, la qualità delle batterie e la loro durata saranno oggetto di un’importante evoluzione. Direi quindi che anche nel settore marino ci si sta muovendo verso la direzione della ecosostenibilità.
Come si gestisce un processo produttivo di 4 anni?
Cerchiamo di spiegare al cliente che desideriamo essere dei partner e non dei semplici fornitori. Per esempio, è possibile costruire un’imbarcazione bellissima, ma, al termine dei lavori, accorgersi della mancanza di un’elica e della carenza di spazio per montarne una ottimale. Sarà sempre possibile realizzarne una, ma non sarà mai in grado di permettere la performance migliore dell’imbarcazione. Il cliente può però decidere di condividere con noi la progettazione fin dall’inizio. Infatti, oltre a progettare e a costruire eliche, Rolla offre anche consulenza nel campo della fluidodinamica. Siamo in grado di ottimizzare le linee di carena e la catena propulsiva di una nave. Se ci riservassimo lo spazio sufficiente per montare un’elica dalle dimensioni ottimali, attraverso la collaborazione con il cantiere o con l’architetto navale, potremmo garantire la migliore efficienza dell’imbarcazione, tenuto conto che questo processo a volte richiede un quadriennio. Le attività nelle vasche di fluidodinamica unite alle simulazioni al computer, ci permettono di arrivare in modo completo al progetto definitivo. È necessario quindi essere molto più attenti e accurati nel momento della progettazione, per essere sicuri che in fase di montaggio l’elica sia quella giusta e definitiva. Intervenire a posteriori sull’elica per imbarcazioni di grosse dimensioni risulta essere impossibile.