A Cinecittà ecco le sfilate di Altaroma

La moda e il cinema sono due mondi che da sempre sono strettamente legati: proprio negli studi di Cinecittà è andata in scena «Altaroma», la kermesse capitolina che oggi è trampolino di lancio di numerosi brand emergenti. Novanta i marchi presenti: una narrazione perfetta del racconto di quello che, per chi fa moda, è metafora del bello, dell’eleganza e della contemporaneità in una visione internazionale. Scenografie uniche per uno spettacolo online che ha visto il rinnovato legame anche con lo storico Istituto Luce-Cinecittà.

Suggestivo il fashion Film realizzato dall’International Couture: «My Fashion Dream» è la storia di Alyssa, una giovane ragazza che sogna il mondo del glamour e dell’alta moda, già fashion addicted, amante degli abiti, dei profumi e dei gioielli ma che desidera tanto vestire un abito Couture. Alla fine del film realizzerà il suo sogno indossando un abito rosso firmato Luigi Borbone mentre balla insieme a Raimondo Todaro sulle note di Bach suonate con la Viola da Susanna Zanella Cavallero. Alyssa ammira attraverso libri, smartphone e riviste dei «quadri di moda» che rappresentano le sue passioni che, grazie ai brand coinvolti nel film, si materializzano fisicamente: designer come Franco Ciambella, Victoria Torlonia, Blue Valentine, Gaia Proietti Colonna, i gioielli di Officine di Talenti Preziosi e da BaroQco Couture Jelwelry.

La moda diventa anche il racconto di una storia, come nel caso del brand «Regjina»: la collezione nasce da un’idea di Alfred Ejlli e da un vecchio armadio contenente dieci abiti confezionati da generazioni di donne che hanno fatto parte della sua famiglia, mentre l’Albania faceva da sottofondo ingombrante ad ogni istante della loro vita. Il marchio intende essere una finestra del tempo di ieri e di oggi che si apre su sentieri dove il taglio, il ricamo e la tessitura incrociano l’arte; le mani di donne, sapienti e precise, si intrecciano su stoffe, fili e merletti, animate dallo stridore meccanico e ripetitivo dei telai e dalla loro creatività sartoriale. La collezione presentata a «My Fashion Dream» è un tributo alle donne e al ruolo che ricoprono nella vita: grandi lavoratrici e combattenti coraggiose.

In occasione di Altaroma altri interessanti spunti sono emersi attraverso varie presentazioni: colori ed estro giovanile sono gli ingredienti delle proposte degli studenti di IED Roma, oltre a «Private 4» degli studenti del corso di culture e tecnologie della moda dell’Accademia di Belle Arti romana; una nota di trasgressione la troviamo nel prêt à porter di Edoardo Gallaroni; istinto e razionalità sono presenti in «L’Anima» di Francesca Cottone; gli anni ’20 uniti alla determinazione e alla forza della donna moderna sono i pilasti della collezione di Gretel Z.

E’ nelle parole di Adriano Franchi, direttore generale di Altaroma, che si racchiude però il messaggio più importante: «Nulla ci riempie più di orgoglio quanto il fatto di essere riusciti a essere presenti; garantire un’edizione completa, se pur in forma digitale, è per noi e per i nostri brand importantissimo. Abbiamo lavorato duramente in questi anni per fare sì che la Roma Fashion Week fosse parte integrante del sistema, insieme a Agenzia ICE, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e i nostri soci. Lavoriamo in sinergia con Firenze e Milano, fungendo da veicolo di promozione per tutte quelle giovani realtà indipendenti che iniziano il loro cammino nel Fashion System, e saremo qui per loro.»
Crediti Photo: Regjina ©Emanuele Tetto, altre foto ©Daniela Caimi
