Corsa in montagna

A metà agosto ritorna la Bavona Skyrace

Il percorso si snoda interamente nella meravigliosa e iconica Val Bavona, con partenza e arrivo nel piccolo villaggio di San Carlo
Aaron Rezzonico
21.07.2022 10:05

L’estate avanza con le sue ondate di caldo e molti sono partiti per le vacanze. Molti sono anche i turisti che raggiungono il nostro bel Cantone per regalarsi momenti di spensieratezza nelle fresche valli e lungo i numerosi corsi d’acqua e i laghi incastonati come pietre preziose tra le nostre montagne. Un periodo nel quale, si sarebbe indotti a credere, gli sport agonistici come la corsa in montagna vanno in estivazione aspettando la frescura dell’autunno. La realtà è invece diversa e vi sono svariate gare che proprio nel caldo (talvolta torrido) clima ticinese, trovano la loro ragione d’essere. È bene ricordare che certe zone di montagna sono veramente fruibili solamente nel periodo che va dalla fine di giugno a settembre. Pur considerando che la neve non è più così abbondante come nel passato (e chiunque abbia un po’ di esperienza in montagna lo sa benissimo), vi sono luoghi in cui questa sparisce verso l’inizio dell’estate e riappare all’inizio dell’autunno rendendo più difficile, se non impossibile, recarsi in sicurezza su questa o quella cima all’infuori di questo breve periodo.

La seconda edizione della "The great Waterfall Skyrace – Bavona" ormai soprannominata più familiarmente Bavona Skyrace, avviene proprio a metà agosto proprio per i motivi sopra elencati. Il percorso si snoda interamente nella meravigliosa e iconica Val Bavona, con partenza e arrivo nel piccolo villaggio di San Carlo (l’unico paese elettrificato di tutta la valle, per inciso) e copre una distanza di ventitré chilometri con un dislivello di duemila cento metri complessivi. Chi conosce la regione sa perfettamente cosa significhino queste cifre, soprattutto se messe in relazione alla tipologia di sentiero che si trova da quelle parti; meravigliosi gradoni di purissimo granito che, posti in scalinate interminabili, serpeggiano in boschi ripidissimi e mandano in affanno anche i corridori più allenati, si alternano a vie alpine sassose e irregolari. Dopo la partenza i corridori percorreranno circa cinque chilometri in discesa verso la rinomata località di Foroglio dove l’imponente cascata (da qui il nome della gara), troneggia sulla valle e con il suo boato incessante accompagna gli sportivi fino all’idilliaco ponticello ad arco in località Puntid. Da qui il suono melodico della cascata lascia spazio alla Val Calnegia, una cosiddetta valle pensile, che si inoltra per altri cinque chilometri ai piedi di falesie altissime, decorate da impetuosi corsi d’acqua e da suggestive testimonianze di vita rurale con cascine in pietra costruite e integrate nel luogo in maniera eccelsa e i cosiddetti “sprüg”, ovvero rifugi ricavati sotto massi di enormi dimensioni. Tra questi la “Splüia Bèla”, quella più grande e in perfetto stato di conservazione, che fa capolino sotto un enorme lastrone di roccia lungo oltre trenta metri staccatosi chissà quando e utilizzato come abitazione ed alpeggio per secoli. Geologicamente parlando è invece molto interessante scoprire come, nonostante l’immensa quantità di acqua che scende a valle, il letto del fiume improvvisamente sia in secca, lasciando intuire che tutta quella quantità di acqua scorra in canali sotterranei che la faranno riaffiorare poco prima del grande salto dalla cascata di Foroglio. Dopo questa parte molto corribile e relativamente piatta, inizia quello che è un vero e proprio muro con una salita incredibile su scalinate in pietra che agilmente superano sbalzi e dirupi portando in una distanza relativamente breve al paradiso dei Laghi della Crosa. Descriverli in dettaglio necessiterebbe di paginate ma si può dire per chi non li ha mai visti, che lasciano veramente a bocca aperta per il loro color cobalto e il contrasto che esercitano con le pietraie granitiche e le guglie che si stagliano tutt’attorno.

L’ultima tratta di salita è coerente con la durezza del percorso fin qui affrontato. Antichi franamenti, ora perfettamente stabilizzati e coperti di licheni a testimoniare questa pace effimera, che obbligano i partecipanti a una faticosa ascesa in un dedalo di massi di dimensioni ragguardevoli fino su alla Bocchetta della Crosa, punto culminante della gara, posto a 2465 metri di altitudine lungo un incredibile sentiero di montagna messo in sicurezza con delle catene. La vista spazia verso il Basodino e il suo ghiacciaio e più sotto il Piano delle Creste e i Laghi di Antabia e in fondo, millecinquecento metri di quota più in basso, San Carlo.

La discesa è molto tecnica, con sentieri mai facili che richiedono agli sportivi una grandissima concentrazione ma che ci ricordano con quale estro i nostri antenati abbiano saputo sopravvivere a una montagna così dura e aspra ma anche simile a un accogliente ventre materno.

La competizione, che fa parte della Ticino Mountain Running Cup, è stata vinta nel 2021 dal fortissimo marocchino Elousine Elhazoui con un tempo strabiliante di 2h42’ mentre la prima donna, la tedesca Paula Mayer ha impiegato solamente 3h 42’.

Questa escursione può naturalmente anche essere fatta fuori dal contesto agonistico, magari pernottando alla pittoresca e Capanna del Piano delle Creste o anche in giornata per chi ha un allenamento sufficiente. In questo caso occorre calcolare circa dieci ore di camminata.

Per informazioni sul percorso di gara e per le iscrizioni potete rivolgervi al sito www.bavonaskyrace.ch oppure a www.ticinocup.ch. La gara prevede un montepremi importante così come un premio speciale per il record generale del percorso.