A ogni testa di donna il proprio cappello

Fedora, basco, coppola, cloche, a tesa larga, fisherman hat e molti altri: quella dei cappelli è una tradizione longeva che tra alti e bassi racconta l’evoluzione della moda nei secoli. A prescindere dal gusto personale – per indossare un cappello serve innanzitutto un carattere che mostri personalità – a determinare la scelta sono anche considerazioni estetiche. Perché, diciamolo fuori dai denti, non tutti i cappelli stanno bene a tutte, anzi.
Abbiamo teste diverse in tutti i sensi e, di conseguenza, il consiglio dei fashion stylist è di ponderare tre elementi fondamentali in un accessorio sfizioso come il cappello: la corona, ovvero la parte che aderisce alla testa; la falda o tesa, che corrisponde al lembo esterno; e la struttura, che può essere morbida, rigida o una via di mezzo. Per azzeccare nell’acquisto il consiglio, poi, è di fare un discorso bottom-up, partendo cioè dalla forma del viso. Come quando si compra un costume da bagno in base alla silhouette le forme contano, eccome.
Chi per esempio ha un viso tondeggiante potrà virare su modelli asimmetrici o indossati di sbieco, in modo da snellire e allungare il volto. In questo caso la falda dovrà essere di ampiezza media, perché troppo ampia rischierebbe di affossare il viso. La corona ideale, in questo caso, è alta e squadrata. Il tocco chic? Una fascetta tono su tono, che contribuisce a marcare la linea del viso. All’opposto, i visi squadrati sono valorizzati da linee più morbide, come quelle tipiche di un basco o di una cloche con falda ampia e soft – magari in feltro o con applicazioni particolari. Né tondo né quadrato, il viso oblungo si sviluppa in altezza e, pertanto, ha bisogno di smorzare la verticalità con linee orizzontali, che donino armonia. Ricorrere alla falda dritta - parallela alle sopracciglia – o a corone tondeggianti che aderiscono bene al capo è una scelta che solitamente premia.
Se parliamo di volti triangolari la questione cambia un poco perché la missione sarà quella di ridurre la fronte, minimizzandola. Promossi i cappelli dalla falda stretta e dalle linee angolari; mentre sarebbero da evitare le forme morbide. Un esempio calzante è il Panama, perfetto per le strutture piramidali.
La rassegna delle forme del volto si conclude con gli ovali; i visi che, per chi non lo sapesse, sono i più fortunati perché hanno meno bisogno di aggiustare il tiro. Equilibrato e perfetto, questo volto non può che essere valorizzato attraverso modelli audaci, come il maschile Fedora o i più femminili tesa larga e morbida. Fanno al caso dell’ovale anche il basco, la coppola e il cappello da pescatore.