A Wallacea si pesca con le bombe

Storie di mare tra pesci, pirati e barriera corallina che sta ormai scomparendo
Red. Online
24.10.2012 19:09

Lo dicevamo qualche settimana fa: inquinamento e riscaldamento globale hanno portato, in cinquant?anni, alla scomparsa dell?80% dei 3?000 chilometri di barriera corallina del Nord-Est del Brasile (vd suggeriti). Ma, precisa uno studio dell?Università di Pernambuco, il fatto che l?estrazione del corallo sia stata fatta, fino agli anni Ottanta, con l?esplosivo non ha certo migliorato la situazione. E il problema non è circoscritto e circoscrivibile al solo Brasile. Anche la barriera corallina che si trova nel Wallacea - ovvero la linea di Wallace - tra Indonesia, Malesia e Filippine sta subendo sorte analoga. Qui, però, la pesca con la dinamite - il dynomite fishing o pesca con l'esplosivo - è addirittura la seconda concausa nella distruzione dei reef, dopo il coral bleaching. La guerra contro i pescatori di frodo, spesso identificati con i nomadi Bajau, presenti in tutta l'area, secondo correnti di pensiero ascolatate dai Governi, potrebbe essere vinta solo con l'antropizzazione a scopo turistico delle zone a rischio.

Ma... anche il turismo ha le sue controindicazioni. Così noi ci siamo rivolti al nostro scrittore di mare, Claudio Di Manao, per saperne di più. Lui quelle zone le conosce bene perchè vi ci si è immerso diverse volte e, nella Fattoria in edicola giovedì 25, ci racconta in modo davvero superbo, un pezzo di mondo che anche noi, da qui, potremmo contribuire a salvare anzichè distruggere.

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