Anche l'avorio di mammut uccide

Il commercio di avorio, proveniente dai mammut, morti e sepolti in Siberia, è legale, ma questo commercio - che ha fatto dell'avorio di mammut una merce diffusissima e "alla moda" (al punto che anche Michelle Obama se ne adorna) - rischia di essere una copertura per il commercio illegale di avorio strappato dai bracconieri agli elefanti che vivono soprattutto in Africa. È quanto temono esperti naturalisti alla luce di un rapporto (vd pdf) commissionato dall'Associazione Care for the Wild (vd. link) per far luce sul fronte dell'avorio di mammut. Primo dato certo: ogni anno, dalla Siberia alla Cina, vengono trasportate 60 tonnellate di avorio di mammut.
Popolarissimo in Russia e in Asia già da migliaia di anni, l'avorio dei mammut è tornato in voga negli anni Novanta in seguito all'introduzione nel 1989 del divieto al commercio di avorio proveniente da elefanti africani. Fino a 150 milioni di mammut morti sarebbero ancora conservati sotto la tundra siberiana e ogni anno centinaia, forse migliaia di abitanti locali, si mettono ricerca delle preziose zanne. Un chilo di avorio di mammut ha un valore di mercato di 350 dollari e il commercio in questo materiale frutta alla Russia circa 21 milioni di dollari all'anno.
«Gli elefanti allo stato libero sono stati decimati dal commercio di avorio. Quando la convenzione Cites è entrata in vigore nel 1989 la popolazione degli elefanti in Africa si era ridotta del 50%», ha spiegato all'Independent Mark Jones di Care for the Wild, aggiungendo che tuttavia il commercio illegale è ancora una realtà e che l'avorio dei mammut potrebbe peggiorare le cose. «Il bracconaggio continua a minacciare gli elefanti allo stato brado (vd suggeriti). Qualsiasi cosa incoraggi la domanda di prodotti in avorio, sia che si tratti di avorio di mammut o di elefante, potenzialmente rischia di peggiorare la minaccia», ha sottolineato il naturalista.