L’angolo di fido

Ansia canina questione di genetica

Uno studio dell’università di Helsinki dimostra come il comportamento degli amici a quattro zampe «stressati» sia determinato in larga parte dal Dna
Uno studio dell’università di Helsinki dimostra come il comportamento degli amici a quattro zampe «stressati» sia determinato in larga parte dal Dna.
Red. Online
10.05.2021 18:00

Ogni cane ha il proprio carattere e le proprie paure. I padroni lo sanno bene: sensibilità ai rumori, timore degli estranei, paura delle altezze o delle superfici riflettenti, ansia da separazione, panico da botti di Capodanno. Sono solo alcune delle fonti d’ansia a cui sono soggetti gli animali da compagnia e che spesso incidono anche sulla vita dei loro padroni. Molto spesso si è portati a pensare che queste caratteristiche facciano parte del carattere dei cani, ma un recente studio preliminare condotto dall’università di Helsinki dimostra che si tratta di una falsa credenza. Stando alla ricerca guidata dal genetista canino Hannes Lohi, le paure dei nostri amici a quattro zampe dipenderebbero in larga parte dalla genetica.

La ricerca dello studioso finlandese ha coinvolto 13.700 cani e altrettante famiglie adottive. I padroni sono stati invitati ad esprimere un giudizio sul proprio animale in relazione a sette diverse tipologie di comportamento ansioso, dopo un periodo di attenta osservazione. Dall’esperimento è emerso che il 72% degli animali esaminati ha mostrato sintomi d’ansia riconducibili ad almeno una delle sette categorie indicate da Lohi. In particolare, pare che il lagotto sia particolarmente sensibile ai rumori forti, lo schnauzer nano abbia la tendenza ad assumere comportamenti aggressivi in caso di forte spavento, mentre il labrador non manifesta segni di aggressività in nessuna delle circostanze analizzate.

Questo schema, piuttosto regolare in tutte le 264 razze monitorate, dimostra chiaramente che il comportamento degli animali in situazioni di stress non dipende esclusivamente dal carattere individuale, ma è da ricondurre prevalentemente alla razza di appartenenza. Uno studio più datato, condotto sui pastori tedeschi e relativo al cosiddetto «gene dei rumori forti», sembra supportare la tesi per cui ci sarebbe una forte componente genetica dietro all’insorgere di paure e ansie nei cani.

La ricerca di Hannes Lohi è ancora in fase preliminare e potrebbe essere estesa ai cani non di razza, anche se in quel caso risulterebbe particolarmente difficile scindere i comportamenti dettati dal carattere da quelli influenzati dalla genetica. Il risultato dello studio, in ogni caso, potrebbe modificare il modo in cui vengono affrontate le manifestazioni di stress da parte degli animali, migliorando il trattamento specifico per ciascun esemplare.