Caccia alla foca, c'è un nuovo fan

Il Canada, il 27 marzo scorso, alle 6 del mattino, ha riaperto la caccia alla foca e per l'occasione il Dipartimento canadese della pesca e dell'Oceano (DFO) ha annunciato che la quota delle foche cacciabili è stata portata quest'anno da 388'200 a 468'200, ovvero 80 mila foche in più. Motivo? Nonostante l'Europa (vd suggeriti) abbia deciso il blocco dell'importazione di prodotti derivati dalla foca, la Cina si è detta disponibile ad acquistare le "eccedenze". È anche per questo che l'attrice canadese Pamela Anderson, protagonista della fortunata serie televisiva «Baywatch», ha invitato martedì 12 aprile un ministro cinese ad assistere al «massacro» delle foche in Canada, nella speranza di convincerlo a chiudere il mercato cinese ai prodotti derivati dalla foca. L' invito è stato rivolto al ministro del territorio e delle risorse Xu Shaoshi, responsabile di aver decretato, in gennaio, l'apertura della Cina a questi prodotti.
«Sono sicura che se assistesse a questo massacro, lei cambierebbe opinione sull'importazione in Cina dei prodotti derivati dalle foche», afferma l'attrice in una lettera aperta diffusa dal gruppo animalista americano Peta. «La prego, non faccia diventare la Cina un ricettacolo per la carne e l'olio di foca, che gli stessi canadesi non vogliono più», aggiunge Pamela Anderson nella lettera.
Buone notizie giungono invece dal fronte svizzero. La Fondazione Franz Weber fa sapere che una recente indagine svolta tra la popolazione dice che il 97% degli intervistati sono contrari all'acquisto e all'importazione di prodotti derivati dalla caccia alla foca e che la petizione, promossa con OceanCare e della quale vi avevamo riferito (vd suggeriti), che sarà consegnata a giugno 2011, ha già raccolto, finora, 70'000 firme.