Caccia alle balene: nuova bozza

Riduzione della caccia alle balenottere minori (balene di Minke, vd link) che popolano l'Oceano Artico (caccia praticata soprattutto dal Giappone, vd suggeriti) fino a giungere a un quarto dei contingenti accettati finora. Proseguimento, per contro, della caccia alla balenottera comune, specie che è pure a rischio di estinzione. È questo, in sintesi, il contenuto della bozza d'accordo (vd pdf) che sarà discusso ad Agadir nel corso della 62.esima riunione della Commissione baleniera internazionale (IWC), bozza che è frutto di due anni di discussioni svolte con l'obiettivo di giungere a un compromesso tra i gruppi favorevoli e contrari alla caccia di questi cetacei.
Ma come - ci si potrebbe chiedere - la caccia a fini commerciali delle balene non fu sospesa nel 1982? Sì, ma... alcune nazioni (Giappone, Islanda e Norvegia in primis) hanno continuato a beneficiare di deroghe che, complessivamente, portano a 2000 le balene uccise ogni anno. Il solo Giappone può contare - attualmente - su di un contingente di 1000 balene (vd suggeriti). Se la bozza fosse accolta le catture accettate si ridurrebbero però immediatamente a 400 (a 200 entro il 2015/2016) L'Islanda potrà invece cacciare un massimo di 160 balene e la Norvegia un massimo di 600. Nessun altro Paese però potrà più, in futuro, cacciare balene.
"Per la prima volta dall'introduzione della moratoria sulla caccia commerciale alle balene - ha detto il direttore dell'IWC, Cristian Maquieira - potremo disporre di limiti ristretti e precisi che potremo applicare in qualsivoglia operazione baleniera". Di altro avviso la direttrice della World Society the Protection of Animals (WSPA, vd link), Claire Bass: "Il fatto che la bozza consideri possibile la caccia alla balena dimostra quanto l'IWC sia lontana dalla realtà e dalla sensibilità contemporanee". E gli Stati interessati? Per il momento si sono limitati a dire che analizzeranno attentamente la proposta, ma la vasta mobilitazione popolare in corso a livello mondiale (vd link) comincia ad indurre alcuni Paesi a considerare l'ipotesi dello stop a qualsiasi tipo di caccia. Tutto lascia perciò presagire che, anche la 62.esima riunione dell'IWC, come già avvenne l'anno scorso a Medeira (vd suggeriti), sarà molto, molto combattuta.