È innocua, striscia e si ciba di pesce

Di fobie e di paure ce ne sono di tutti i tipi. Alcune si basano su di un effettivo e imminente pericolo, altre sono più irrazionali e ancestrali. Abbastanza comune è la repulsione, che in alcuni casi si trasforma in vero e proprio terrore, verso i rettili ed in particolare nei confronti dei serpenti.
Un sano rispetto e una giusta distanza sono certamente dovuti, ma più per evitare danni all’animale che per un rischio concreto. Pochissime sono, alle nostre latitudini, le specie velenose e ancora meno quelle di elevata pericolosità. La maggior parte dei rettili è innocua e, anzi, ha un ruolo ecologico fondamentale nel tenere sotto controllo le popolazioni di ratti, lucertole, roditori e uccelli.
Alcune specie, inoltre, sono fortemente minacciate e oggetto di progetti di tutela e conservazione. È il caso della natrice tassellata, Natrix tessellata, uno dei serpenti a maggior rischio d’estinzione di tutta la Svizzera.
Un animale da proteggere
La natrice vive lungo i corsi d’acqua e le rive di laghi e stagni. In Ticino si trova lungo le sponde dei laghi principali, nella piana di Magadino, nella piana del Vedeggio e lungo il fiume Ticino fino a Faido. Pro Natura segnala che la popolazione ticinese più settentrionale è stata trovata in Val di Blenio, lungo il fiume Brenno.
La vita di questo rettile, che si nutre in prevalenza di pesce, è strettamente legata all’acqua. Per questo motivo, con il progressivo deterioramento del suo habitat naturale dovuto a dighe, argini artificiali e sbarramenti, si è assistito ad un importante calo degli esemplari.
L’unica paura che può suscitare questo animale è quella legata alla sua scomparsa e non alla sua pericolosità, poichè è totalmente innocuo. Pur essendo un rettile molto schivo, può capitare di sorprenderlo, pigramente disteso sulle pietre calde, mentre fa un “bagno di sole” per ristabilire la temperatura corporea dopo la caccia in acqua. Come tutti i rettili, infatti, anche la natrice è un animale a “sangue freddo” che non riesce a termoregolarsi autonomamente: una condizione chiamata ectotermia. Deve perciò attingere al calore dell’ambiente per riportare ad una condizione ottimale la propria temperatura e il proprio metabolismo.
Riconoscere questo serpente grigio e beige è facile grazie alla forma spigolosa della testa, agli occhi rivolti verso l’alto e alla pupilla tonda. La lunghezza è notevole, con le femmine che arrivano a 1,3 m e i maschi che raggiungono i 70 cm. Anche la longevità è degna di nota: in natura può superare i 25 anni di vita.