È tornata la famiglia castori

Duecento anni fa erano completamente scomparsi. Poi, piano piano, a partire dal 1956, per iniziativa di privati, hanno cominciato ad essere reintrodotti in Svizzera. Nel 1977 erano 140; nel 1993 erano saliti a 350. Oggi se ne contano 1800. Stiamo parlando dei castori - il Castor fiber (Castoro europeo) - che pare si sia ormai ambientato nel nostro Paese. In Ticino non è presente perchè, come spiega Christof Angst, responsabile del Servizio di consulenza sul Castoro al Centre Suisse de Cartographie de la Faune (CSCF) alla nostra Francesca Calcagno, la confinante Italia non ha mai manifestato la volontà di reintrodurre la specie. Inoltre in Svizzera non si effettuano più reintroduzioni di grande fauna e per di più, prosegue Angst «i fiumi che attraversano il Ticino non sono un habitat ideale, essendo dei corsi d?acqua veloci e sassosi. L'unica possibilità sarebbero le rive dei laghi, ma queste sono già occupate dalle costruzioni umane».
Il ritorno di questo roditore in Svizzera non ha portato però solo gioie. Il castoro costruisce dighe in piccoli corsi d?acqua, abbatte alberi e scava tane e cunicoli sulle sponde del suo ambiente prediletto. Queste attività, unite alla ricerca di cibo, possono causare danni agli argini dei fiumi, alle coltivazioni o provocare l?affondamento del terreno. I conflitti tra uomo e animale, secondo Christof Angst, «non sono però niente se paragonati ai benefici. La presenza di quest?animale riduce il rischio di inondazioni e siccità e aumenta il numero di specie di anfibi, libellule, pesci e uccelli». Il resto lo trovate sulla Fattoria in edicola.