Curiosità bestiali

È vero che l’ornitorinco prende la scossa?

Un animale dai mille segreti che caccia grazie ad un organo frontale che capta i segnali elettrici
Un animale dai mille segreti che caccia grazie ad un organo frontale che capta i segnali elettrici
Martina Ravioli
13.02.2021 10:30

Sul finire del XVIII secolo i naturalisti londinesi credettero di essere vittime di uno scherzo goliardico. Nel 1798, infatti, avevano ricevuto una cassa dall’Australia. I loro colleghi esploratori avevano imballato con tutta cura e spedito via mare una strana creatura e gli scienziati della City si ritrovarono tra le mani il primo esemplare di ornitorinco imbalsamato mai giunto in Europa. Dopo innumerevoli e frustranti tentativi di trovare le cuciture che tenessero unito un becco d’anatra e delle zampe palmate al corpo di un castoro, sfiniti si convinsero di non essere vittime di una buffonata. Da allora l’Ornithorhynchus anatinus continua a suscitare ammirazione e talvolta ilarità.

Fa le uova, ma allatta i piccoli. Ha le zampe d’uccello, ma è coperto di pelliccia. È un mammifero, ma è velenoso (sono pochissime le specie ancora esistenti di mammiferi velenosi, tra cui il toporagno d’acqua). E, soprattutto, riesce a captare i campi elettrici.

Questo mammifero dell’ordine dei monotremi - un gruppo che comprende anche l’echidna - è principalmente notturno e si nutre di vermi, piccoli crostacei e girini. Per procacciarsi il cibo si tuffa nelle acque melmose e ricche di limo di torrenti e stagni che ospitano nutrite colonie di invertebrati nascosti sotto al fango. La vista e l’olfatto, in queste condizioni, si rivelano inutili, ma l’ornitorinco ha sviluppato un organo ricettivo straordinario. Il becco, infatti, è una vera e propria sonda con 40’000 recettori che captano ogni minimo segnale elettrico generato dagli organismi viventi. Gli impulsi derivanti dagli elettrorecettori e dai meccanorecettori, anche questi ultimi sempre distribuiti sul muso, vengono decifrati dal cervello, permettendo al predatore di affondare il becco nel fango nel punto preciso in cui si trova la preda.

In questo senso dunque sì, l’ornitorinco prende la scossa ed è grazie a questa scossa che sa in che direzione, e a che distanza, si trova il suo prossimo pasto.

Il veleno, invece, non viene usato nella caccia, ma nella difesa e nei combattimenti per il territorio. Tra gli adulti, solo i maschi hanno gli speroni sulle zampe posteriori. Da qui scorre il veleno, secreto da ghiandole sottocutanee, che dà effetti molto dolorosi sull’organismo umano e può rivelarsi addirittura fatale per animali come cani e gatti.

Il seguente video di National Geographic, in inglese, propone riprese sorprendenti che mostrano l’ornitorinco a caccia e in combattimento.