Gli animali che danno fastidio

Centri di recupero per selvatici nel mirino: uno in Thailandia e uno in Bolivia
Red. Online
21.02.2012 19:09

Sono arrivati, armi in pugno, lo scorso 17 febbraio ed hanno annunciato che si sarebbero portati via tutti gli animali del Centro (vd video). Poi hanno cominciato a farlo: prima i macachi, poi gli scimpanzè. Tutti animali accolti nel Centro di recupero per animali selvatici della Wildlife Friends Foundation Thailand. Motivo addotto per quest'azione? L'associazione è illegale e lo Stato non la riconosce. Non la riconosce più, aggiungiamo noi, visto che ci sono prove documentali (vd link) che le cose non stanno così.

Ai volontari del centro non è restato così altro da fare che appellarsi ai volontari sparsi nel mondo, volontari che, solitamente durante le loro vacanze, vanno a dare una mano nell'accudire queste bestiole. Tra questi volontari c'è anche Gabriele Consonni (ve ne avevamo parlato raccontandovi delle sue "vacanze bestiali", vd suggeriti) che, negli ultimi due anni, ha lavorato nei Centri di recupero per animali selvatici della Thailandia e della Bolivia. Ecco che cosa ci ha scritto proprio oggi: "In Thailandia la situazione sta precipitando. Le autorità locali sostengono l'illegalità del lavoro svolto al centro di recupero e avendo ottenuto dal governo la radiazione dello stesso, stanno confiscando tutti gli animali che con buona probabilità torneranno nei mercati, nei circhi o, alla peggio,verranno soppressi. Penso che se le autorità fossero così sicure della legalità delle loro azioni, non penso manderebbero della gente armata a svolgere le operazioni di confisca".

Le brutte notizie, però, non si fermano qui. Anche nel centro di recupero nel quale Consonni ha lavorato in Bolivia (vd Fotogallery) i problemi non mancano. "Al Centro di recupero gestito dalla Comunità Inti Wara Yassi - racconta Consonni - si sono avuti grandi problemi legati a scontri con i "cocaleros", i coltivatori di piante di coca che, machete alla mano prima e ruspe poi, hanno aperto una strada proprio nel mezzo del parco, distruggendo un'area di giungla chiamata "mirador" che ospitava delle colonie di scimmie ragno e scimmie cappuccino allo stato libero (ex pazienti del centro di recupero), e un'area detta di quarantena dove venivano curati gli animali appena giunti e bisognosi di aiuto. E' trascorso più di un anno dal fatto e pare che al momento le cose siano tranquille, ma c'è sempre un grande bisogno di aiuto per la ricostruzione delle strutture e la riorganizzazione".

Se voleste dare una mano... Grazie!