Gli invertebrati stanno scomparendo

Detta così - gli invertebrati stanno scomparendo - sembra una cosuccia di scarsa importanza, ma se cominciamo a considerare che tra gli invertebrati ci sono le api (vd suggeriti) ecco che il tema comincia ad interessarci un pochino più da vicino. Se a ciò si aggiunge poi il fatto che - come si legge nello studio realizzato da the Zoological society of London (ZSL) dal titolo: "Spineless: Status and Trends of the World's Invertebrates" (vd pdf) - «scavare lombrichi, cacciare di farfalle e raccogliere conchiglie potrebbe diventare un ricordo del passato, se non faremo abbastanza per proteggere gli invertebrati. E se scompaiono gli invertebrati, gli esseri umani potrebbe presto seguirli giacchè queste creature sono alla base di molti degli essenziali benefici che la natura ci offre: i lombrichi riciclano i nutrienti residui, le barriere coralline sostengono una miriade di forme di vita e le api aiutano a impollinare i raccolti», ecco che l'argomento assume la portata che merita.
Basti pensare che sarà proprio quello della scomparsa degli invertebrati uno dei temi che verranno affrontati durante il Congresso mondiale della natura che si svolgerà a Jeju, in Corea, dal 6 al 15 settembre (vd link). Ma... torniamo allo studio e ai suoi dati. Ebbene, gli scienziati hanno esaminato più di 12.000 specie minacciate di invertebrati della Lista Rossa dell'Iucn ed hanno scoperto che le specie di acqua dolce sono quelle a più alto rischio di estinzione, seguite da vicino dagli invertebrati terrestri e marini. «I risultati di questo primo gruppo di valutazione globale, regionale e nazionale - dice l'Iucn che ha partecipato allo studio di Zsl (vd link) - forniscono informazioni importanti sullo stato generale degli invertebrati. Insieme indicano che lo stato di pericolo degli invertebrati è probabilmente molto simile a quello dei vertebrati e delle piante».
Gli invertebrati sono in pericolo per una serie di minacce. I molluschi bivalvi di acqua dolce sono colpiti dall'inquinamento di origine agricola e dalla costruzione di dighe, che influiscono sulla qualità delle acque. I gamberi di fiume (al proposito non perdetevi la Fattoria in edicola il 6 settembre) sono a rischio per l'arrivo di specie invasive e per le malattie. La Zsl sottolinea che «quel che inizia come un declino locale potrebbe portare ad una estinzione a livello mondiale e riconoscere le crescenti pressioni sugli invertebrati è fondamentale per un'informazione più efficace per la loro conservazione». Il direttore conservazione di Zsl, Jonathan Baillie, evidenzia: «Sapevamo che circa un quinto dei vertebrati e delle piante erano minacciati di estinzione, ma non era chiaro se questo fosse rappresentativo delle piccole creature invertebrate che costituiscono la maggior parte della vita sul pianeta. I risultati iniziali in questo rapporto indicano che il 20% di tutte le specie possono essere minacciati. Questo è particolarmente preoccupante poiché siamo dipendenti da queste creature senza spina dorsale per la nostra stessa sopravvivenza».