Il paradiso dei tapiri c'è ancora

Tra Perù e Bolivia vivono 14'500 esemplari che costituiscono una vera speranza
Red. Online
28.01.2013 07:19

Sono i più grandi mammiferi terrestri del Sud America, arrivano a pesare fino a trecento chilogrammi e, a renderli famosi, è stato, soprattutto, quel loro singolare naso-proboscide che utilizzano per raggiungere foglie e frutti piu? facilmente. Stiamo parlando del Tapiro sudamericano, o Tapirus terrestris, un mammifero che ormai da qualche tempo figura nella Lista rossa dell'Iucn (vd link) come specie "vulnerabile" e che, come altri animali delle foreste tropicali e preaterie del Sud America, sta facendo i conti con la progressiva perdita del suo habitat naturale. Se a ciò si aggiunge il fatto che c'è chi va a caccia di tapiri e che loro si riproducono assai lentamente (una coppia di tapiri dà alla luce un cucciolo ogni due-tre anni) ecco che la situazione risulta pericolosamente "a rischio".

C'è però una notizia che ha cominciato a circolare a dicembre e che dà a questi mammiferi una speranza. È stata pubblicata sulla rivista Integrative Zoology (vd link) ed è l'esito di una ricerca-censimento, condotta sull'arco di dodici anni, da Robert Wallace, Guido Ayala e Maria Viscara del Greater Madidi-Tambopata Landscape Program della Wildlife Conservation Society. In sintesi: tra Bolivia e Perù - e lo attestano le riprese effettuate da 350 telecamere distribuite sul territorio - nei cinque parchi nazionali compresi tra il Tambopata e il Madidi vivono 14'500 tapiri. In altri termini il censimento effettuato da Wallace e compagni dimostra che l?area Madidi-Tambopata è una delle roccaforti piu? importanti per la conservazione di questi animali nel continente. Contribuire alla sua salvaguardia è, in definitiva, un dovere di tutti.

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