La gazza che... in Ticino non c'è

La si chiama "sgagia negra", ma è una nocciolaia
Red. Online
30.05.2009 09:19

I corvidi sono animali particolarmente intelligenti. Alcuni, però, come la gazza, lo sono a livelli paragonabili a quelli dell'uomo, dei primati e dei delfini. Come loro, infatti, la gazza (nome scientifico pica pica) è in grado di riconoscersi allo specchio.

Un po' più piccola di una cornacchia, la gazza, inconfondibilmente bianca e nera, in Ticino non esiste. Già, proprio così. Colei che Giocchino Rossini ha reso famosa nel mondo con l'Opera "La gazza ladra", in Ticino non c'è o, quantomeno, è rarissima. A dire la verità, in tempi recenti, si sono osservati alcuni esemplari soprattutto nel Locarnese-Bellinzonese. Un niente rispetto agli esemplari che si possono incontrare varcando il confine a Chiasso - percorrendo l'autostrada verso Milano - o procedendo dal San Bernardino verso Thusis e dal San Gottardo verso Altdorf. Già, perché la gazza è molto diffusa in tutta Europa. 

I ticinesi però, pensano di conoscere la gazza. La ragione, probabilmente, è individuabile nel fatto che il nome dialettale "sgagia", "gagia", "gaisgia" e "ghèga" indica, indistintamente, tre specie della famiglia dei corvidi (ordine dei passeriformi): la gazza, la ghiandaia e la nocciolaia (quest'ultima indicata anche come "sgagia negra").

Detto della gazza, vediamo di conscere le altre due "specie concorrenti". La ghiandaia (nome scientifico: Garrulus glandarius) è un bell'uccello marrone, con vistose penne blu chiare macchiate di nero. La si trova sia a basse quote sia in montagna e non disdegna giardini e parchi. Se è inconfondibile per il suo piumaggio, lo è altrettanto per il suo canto sgraziato.

La nocciolaia (nome scientifico: Nucifraga caryocatactes) è meno diffusa della ghiandaia e vive soprattutto a medie altezze in Leventina e in Valle di Blenio.In alcune località alpine di villeggiatura, dove esistono boschi famosi per il fatto che scoiattoli e cince prendono il cibo direttamente dalle mani dell'uomo, è possibile, con un briciolo di circospezione in più, riuscire ad "agganciare" le nocciolaie che non disdegnano, fedeli al loro nome, nocciole, noci e quant'altro. Non si azzardano - è vero - a posarsi sul palmo della mano, ma a debita distanza seguono coloro che hanno le tasche zeppe di cibarie! E sono insaziabili nonché assidue accapparratrici di cibo che nascondono tanto minuziosamente da ritrovare i nascondigli anche sotto la neve. Riescono a scavare vere e proprie gallerie per accedere alle loro dispense!