La strana storia del gatto Jack

Diretto a Los Angeles si è perso al JFK di New York
Red. Online
04.09.2011 11:49

C'è una sensibilità nuova nel mondo degli amici degli animali. Prendiamo il caso di Jack, un micio come tanti, particolarmente amato dalla sua umana - Karen Pascoe -. Jack qualche giorno fa si trovava nella sua gabbietta all'aeroporto JFK di New York. Destinazione: Los Angeles. La compagnia aerea prescelta: l'American Aerlines (la PetAirways non è certo tra le più a buon mercato!, vd suggeriti). Lui, Jack, essendo un felino su questa compagnia non può però viaggiare in cabina, ma unicamente nello spazio bagagli e, come bagaglio, viene trasportato dai nastri nel cuore dell'aeroporto e da lì indirizzato verso il volo per il quale ha il biglietto. Ma... stando alla compagnia aerea Jack è riuscito ad aprire la porticina della gabbia e a fuggire. Ed è così che, da cinque giorni, Jack è ufficialmente disperso.

Karen Pascoe, la sua umana, dopo aver invano cercato per giorni risposte dal servizio bagagli smarriti delle American Airlines (AA), ha deciso di affidare il destino del suo amatissimo Jack - la cui vicenda è ripresa dai media online di tutto il mondo - a Facebook. E... stupore. Domenica mattina i fans della ricerca di Jack erano saliti ad oltre 12'600 (quando il giorno prima erano meno di diecimila). "Speriamo che oggi sia il giorno giusto per trovare Jack", scrive una fans che invita tutti a inviare pensieri positivi all'indirizzo del miciotto e della sua umana. Ma... il caso di Jack, non ha solo pensieri positivi e parole di conforto, ma anche ripercussioni negative. Sulla compagnia aerea, soprattutto! Kawita Kandpal, ad esempio, fa presente che sono 25 anni che è cliente di American Airlines, ma che, dopo il caso di Jack, annullerà tutte le sue prenotazioni e le sue miglia premio. Indignato Merav Dumal: "ma chi ci crede che Jack ha aperto la gabbietta? Sicuramente c'è stato qualcuno che ha fatto male il proprio lavoro!". E chi più ne ha più ne metta!...

La compagnia aerea, di fronte a tanta massiccia mobilitazione, s'è sentita in dovere di lanciare una propria ricerca, via Twitter, lanciando il hashtag « findjackthecat». Che però è stato invaso di proteste e insulti. Insomma, per motivi diversi, oggi sono davvero in molti a cercare Jack che, per qualcuno, resta "solo un gatto".