Lettera di Sem, gatto tigrato

"Non esitate a denunciare gli atti di crudeltà"
Red. Online
24.04.2009 18:20

La lettera che segue è una lettera davvero particolare. A scriverla è infatti Sem. È lui che, in prima persona, ci racconta la sua storia e la terribile esperienza che ha vissuto a causa di un umano che non ha trovato niente di meglio da fare che scaraventarlo nel fiume Tresa. No. Non è fantascienza. È accaduto in Ticino, nel Luganese, pochi giorni fa.

m.c. 

"Ciao a tutti. Il mio nome è Sem e sono un simpatico micio tigrato, gioia dei miei genitori adottivi e benvoluto da tutti gli avventori del loro bar. Vorrei raccontarvi la mia triste e assurda avventura, sia per mettere in guardia gli altri micetti dei dintorni, sia per chiedere giustizia alla società umana. Alcuni giorni fa, mentre passeggiavo tranquillamente come di consueto sulla piazza di Ponte Tresa, una manaccia rozza e vigliacca mi ha afferrato, sollevato e scaraventato nel lago, oltre il parapetto del ponte.

Nel mio paese non esiste la riva del lago, interamente coperta dallo stradone che porta oltre confine, e pertanto le mie speranze di sopravvivenza erano ridotte al lumicino. Ma le onde e la voglia di vivere mi hanno spinto fin sotto la strada. A fatica sono riuscito ad issarmi su un muretto, dove sono rimasto ben sei giorni, fradicio, infreddolito, affamato e terrorizzato, miagolando disperatamente. Nel frattempo la mia famiglia umana mi cercava con altrettanta disperazione, ma col rumore del traffico e lo spessore del manto stradale non poteva certo udire i miei richiami. Quell?antro inospitale sarebbe diventata la mia tomba. Fortunatamente qualcuno mi ha visto dalla finestra di una cantina seminterrata. Così sono stato tratto in salvo.

No, non è stata la bravata di un gruppuscolo di giovinastri ubriachi, come si potrebbe pensare, ma un atto di crudeltà assolutamente gratuita e ingiustificata, perpetrato da una persona adulta, che da tempo immemorabile non perde occasione per infierire contro animali innocenti e indifesi. Abominevoli individui di questo stampo non meriterebbero di essere al mondo, o per lo meno di esserlo a piede libero. Però, purtroppo, quando succedono queste cose, nessuno vede mai nulla, e se qualcuno vede, fa finta di non vedere, per paura di eventuali ritorsioni o vendette. Infatti è risaputo che chi ha l?abitudine di seviziare gli animali, non si fa alcuno scrupolo nel trattare allo stesso modo i suoi simili.

 Comunque vi chiedo un atto di coraggio: se qualcuno ha visto o vedrà in futuro atti simili, non esiti a denunciarli. Non è ammissibile che in un paese che si reputa civile succedano ancora queste cose, e soprattutto che gentaglia di questo tipo continui indisturbata e impunita a infierire sugli animali, per il semplice gusto di fare del male".

Sem*, Ponte Tresa

(*qui sotto firmano i miei genitori adottivi)