Lo squalo bianco non ama il surf

Squalo bianco (nome scientifico: Carcharodon carcharias). Ne abbiamo già parlato anche perchè lui, specie dall?indole solitaria, è presente in tutti i mari dove la temperatura dell?acqua oscilla tra gli 11° ed i 24C° e dove, spesso e volentieri, lui e i surfisti s'incontrano. L'ultima volta che il fatto si è drammaticamente verificato è stato lo scorso 19 aprile, poco lontano da Città del Capo, in Sudafrica. È qui che il giovane David Lilienfeld, campione sudafricano di bodyboard, è stato ucciso da uno squalo bianco a Kogel Bay, un?ansa della più grande False Bay.
Claudio Di Manao, il nostro scrittore di mare, spiega sulla Fattoria in edicola oggi, giovedì 3 maggio, che non ci sono dubbi sul fatto che ad attaccare sia stato un bianco. "Si trattava - dice - di uno squalo sui cinque metri di lunghezza. E? bastato un morso. Poi ha mollato l?innocente preda, ma per quel ventenne non c?era più niente da fare. Anche se fosse sopravvissuto avrebbe perso per sempre una gamba. Le modalità dell?attacco sono purtroppo un film già visto nell?ambiente del surf: lo squalo investiga, poi sferra l?attacco. A volte morde solo la tavola da surf, e la molla. A volte morde il surfista. Anche in quel caso molla la presa, perché noi umani, come le tavole da surf, non siamo cibo per squali. Purtroppo, quando lo squalo dopo l?attacco s?accorge d?aver sbagliato, i danni sono quasi sempre irreparabili".