Tumori nel gatto: i campanelli d’allarme

Come per gli esseri umani, anche per i gatti i tumori sono una tra le principali cause di morte. I sintomi di queste patologie sono spesso subdoli e facilmente confondibili con quelli di altre problematiche. Ecco perché è importante rivolgersi al proprio veterinario di fiducia non appena si notano i primi campanelli d’allarme. Alcuni cambiamenti fisiologici o comportamentali potrebbero essere il segnale dello sviluppo di neoplasie: riconoscerli per tempo e intervenire subito può significare aumentare significativamente le chance di sopravvivenza del nostro micio.
Secondo l’American Veterinary Medical Association, occorre innanzitutto osservare con attenzione mutamenti insoliti nel comportamento. Se ad esempio Fufi trascorre troppo tempo in luoghi nascosti e preferisce non farsi vedere nemmeno quando è l’ora delle pappe, bisogna cominciare a insospettirsi. Ciò potrebbe non essere automaticamente collegato a un tumore, ma è un sicuro segno di malessere che non va trascurato o preso alla leggera.
Attenzione anche ai cambiamenti fisiologici. Tra i sintomi principali dei tumori gastrointestinali c’è il dimagrimento. Se Fufi inizia a rifiutare di punto in bianco il cibo, meglio fare un controllo dal medico veterinario per escludere eventuali patologie. Ma la perdita di peso non è necessariamente legata a una perdita dell’appetito. Ecco perché è preoccupante se la lancetta della bilancia scende nonostante i pasti del gatto rimangano regolari. Si consiglia dunque, in questo senso, di tenere monitorato il peso, specialmente dopo una certa età.
Sempre per questa tipologia di cancro, bisogna alzare le antenne in caso di disturbi intestinali troppo frequenti. Se episodi sporadici di diarrea o vomito sono tutt’altro che rari, il sintomo può essere preoccupante quando diventa regolare. Altri campanelli d’allarme sono la difficoltà a urinare, la presenza di sangue nell’urina o nelle feci o l’uso eccessivo della lettiera.
Tra i tumori frequenti nei gatti ci sono quelli che riguardano il cavo orale. Possono essere facilmente riconoscibili perché si manifestano con sanguinamenti o cambiamenti nel colore delle gengive, strani odori e masse. Per affrontarli con tempestività l’osservazione è fondamentale. Se il gatto non si lascia avvicinare, bisogna osservare la bocca mentre mangia o mentre sbadiglia.
Occhio anche ai cambiamenti cutanei. Quando si spazzola Fufi, bisogna prestare particolare attenzione alla presenza di grumi, rigonfiamenti o cambiamenti nella pelle. Anche ferite che faticano a guarire o rimangono dolorose per molto tempo devono destare sospetti.
Una visita dal veterinario è infine d’obbligo quando si percepisce una generale sensazione di malessere, dolore o sofferenza nel gatto. Potrebbe essere legata a cause di poco conto, ma in questi casi la prudenza non è mai troppa e se i sintomi persistono è fondamentale rivolgersi a uno specialista.