Astra e Grandland GSe: Opel si rilancia attingendo al suo passato

Malaga - Qualche cliente del marchio Opel e molti appassionati del mondo dei motori si ricorderanno certamente della sigla GSE, che fu adottata dalla casa tedesca per contrassegnare modelli storici come la Commodore (1970) e la Monza (1983).

Allora GSE significava Grand Sport Einspritzung (Iniezione Grand Sport) e quelle tre lettere indicavano sostanzialmente che ci si trovava di fronte a modelli di auto dalle prestazioni esuberanti, con il motore alimentato da un sistema a iniezione meccanica o elettronica, che per i tempi era il top della tecnologia.

Alla ricerca di un legame tra passato, presente e futuro, la casa di Rüsselheim ha ora voluto riesumare questa sigla, legandola ad una nuova famiglia di autovetture, elettrificate ma dalle prestazioni di punta: ecco nascere dunque la nuova Astra GSe (anche in versione Tourer, dunque station wagon) e la nuova Grandland GSe, ovvero delle auto «Grand Sport electric».

Le nuove arrivate in casa Opel rientrano nell’ambito del piano del costruttore tedesco di offrire una versione elettrificata di ogni modello della sua gamma entro il 2024 e di diventare un marchio completamente elettrico in Europa entro il 2028.

Sia la Astra, sia la Grandland, sono delle ibride ricaricabili che abbinano un motore termico tradizionale ad una motorizzazione elettrica. Nel caso del modello Astra, abbiamo a che vedere con un motore termico turbo da 1,6 litri che eroga una potenza di 180 CV, assecondato da un motore elettrico che assicura una percorrenza di una sessantina di chilometri unicamente con l’energia accumulata dalla batteria e concorre a determinare una potenza complessiva di sistema pari a 225 CV e 360 Nm di coppia.

La Grandland, per contro, si avvale del supporto di due motori elettrici, uno per ogni asse, abbinati ad un motore tradizionale a benzina che sprigiona 200 CV: la potenza complessiva del sistema è di 300 CV e 520 Nm di coppia. Anche la Grandland può percorrere una sessantina di chilometri in modalità esclusivamente elettrica.

Entrambi i modelli che recano la sigla GSe sono stati pensati per ottenere prestazioni sportive di rilievo e adottano soluzioni tecnologiche adatte allo scopo, come uno sterzo dall’assetto sportivo, un gruppo sospensioni particolarmente studiato per lo scopo e garante di una guida dinamica, esclusivi sedili ergonomici Performance GSe molto avvolgenti, cerchi in lega (da 18 pollici per la Astra, da 19 per la Grandland) ispirati al concept Manta GSe, moderna riedizione – elettrica! - della sportiva Manta del 1970.

Anche le impostazioni dell’ESP sono esclusive per i modelli GSe, con una soglia di attivazione più alta per poter guidare in modo ancora più dinamico e ottenere una maggior stabilità della vettura in curva e in frenata.

A livello di abitacolo sono stati studiati dettagli che arricchiscono l’impressione di trovarsi di fronte ad un’auto sportiva, come il volante a fondo piatto. Astra GSe è dotata del doppio display da 10” di strumentazione e infotainment e dell’Head Up Display proiettato direttamente sul parabrezza, con tutte le informazioni più importanti che servono al conducente.

Un breve test effettuato sulle strade andaluse, sebbene non ci consenta di emettere giudizi definitivi, ci permette però di sottolineare le buone prestazioni di una vettura che ha un bello spunto e si avvale di un ottimo cambio automatico a 8 rapporti, ma che sacrifica qualcosa a causa del suo peso di quasi due tonnellate.

Motore: a benzina, 4 cilindri in línea, più propulsore elettrico
Cilindrata: 1.598 cc
Potenza e coppia max: 225 CV e 360 Nm
Accelerazione: 0-100 km/h in 7,5 sec.
Velocità massima: 233 km/h
Consumi: 1,2 l/100 km
Emissioni CO2: 26 g/km
Classe efficienza energetica: A
Prezzo base del veicolo: 49'990.- franchi

Mi piace
Le prime impressioni di guida sono positive, la tenuta di strada è buona, il cambio morbido e flessibile, la capacità di assorbire le asperità della strada interessanti.

Non mi piace
Per un’auto che si vorrebbe sportiva, forse manca qualcosa a livello di potenza. Il bagagliaio è un po’ sacrificato dalla presenza della batteria.