La scoperta

Dolore e voce materna, i benefici delle parole

I neonati prematuri possono subire interventi difficili; la scienza dimostra che le parole della mamma sono un antidolorifico naturale.
I neonati prematuri possono subire interventi difficili; la scienza dimostra che le parole della mamma sono un antidolorifico naturale.
Red. Online
19.10.2021 18:30

Molti neonati prematuri vengono necessariamente sottoposti a interventi e procedure salvavita spesso dolorosi ma fondamentali al fine di garantire la loro sopravvivenza. In momenti come questi, le attrezzature mediche da cui i bimbi sono circondati possono diventare fonti rumorose che agitano il neonato, aumentando sensibilmente il livello di dolore provato. Purtroppo, nei reparti di terapia intensiva risulta molto difficile insonorizzare gli ambienti, per questo motivo si è cercato un modo alternativo per coprire i fastidiosi ronzii e dare così al bambino un leggero sollievo.

Un team di ricercatori ha quindi deciso di verificare se la presenza della figura materna durante le procedure mediche potesse aiutare il figlio a stare meglio. Con lo studio pubblicato su Scientific Reports, la dottoressa Manuela Filippa e colleghi hanno divulgato a riguardo risultati sorprendenti. Gli studiosi hanno suddiviso la sperimentazione in fasi, per assicurare la validità di ogni condizione. Sono stati dunque creati tre differenti setting, ripetuti in ordine casuale al momento delle procedure: uno privo della madre, uno in cui la madre parlava al figlio e uno in cui gli cantava un brano. I dati emersi dalle misurazioni effettuate rivelano che, nel momento in cui la madre parlava al figlio, gli indicatori del dolore nel bambino diminuivano in frequenza e intensità. In una condizione standard, difatti, il Preterm Infant Pain Profile (PIPP) mostrava un punteggio di 4,5 su una scala con intensità massima 21, abbassandosi a 3 nel momento in cui la madre rivolgeva parole dolci al bimbo.

È interessante vedere come questa situazione non si verificasse invece nel caso in cui la mamma cantasse al neonato un brano musicale. Secondo gli esperti firmatari dello studio, questo fatto è dovuto alla metrica e alla melodia delle canzoni. All’interno di un discorso parlato, infatti, è il parlante a modulare il tono e l’inflessione della voce, scegliendo l’impronta emotiva che si vuole dare. Al contrario, nel momento in cui si va a cantare un brano musicale è necessario rispettare una melodia con andamento e intonazione ben precisi, che quindi concedono una minore flessibilità. Dato altrettanto interessante è il rilevamento dei livelli di ossitocina, cioè l’ormone che determina la dimensione dell’attaccamento nei confronti di un’altra persona: in presenza della madre, l’ossitocina rilevata nel sangue dei neonati era aumentata notevolmente, rivelando uno stato di maggiore benessere.