Disturbi

Effetti della psoriasi su mente e corpo

Spesso si tende a rimandare, a causa del forte disagio, l’incontro con lo specialista, fondamentale per delineare la giusta terapia.
Spesso si tende a rimandare, a causa del forte disagio, l’incontro con lo specialista, fondamentale per delineare la giusta terapia.
Red. Online
05.10.2021 18:30

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica e recidivante, che non solo lascia segni evidenti sulla pelle, ma incide anche sulla componente emotiva. La patologia si manifesta con chiazze eritematose ricoperte da squame bianco-argentee che, in alcuni casi, possono anche dare prurito e apparire infiammate. Queste placche sono localizzate soprattutto su avambracci e gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, regione sacrale, mani e piedi, tutte aree del corpo molto visibili e perciò difficilmente «mimetizzabili».

Non solo. Secondo una ricerca dell’Institute of Dermatology and Venereology of the National Academy of Medical Sciences of Ukraine, il 77% delle persone che soffre di psoriasi presenta disturbi di ansia. Questa condizione deriva da alcuni pregiudizi - come credere che la psoriasi sia contagiosa - e dal rapporto difficile che il paziente ha con il suo corpo. La patologia, infatti, oltre a creare problemi di autostima nel malato, influisce sulle sue abitudini personali, attraverso la scelta di abiti coprenti, sulle relazioni e sullo stato d’animo, spesso connotato da emozioni negative come disagio, imbarazzo e vergogna.

La psoriasi è una malattia autoimmune causata da un’attività anomala dei linfociti T, cellule preposte alla difesa dell’organismo che, per via di una predisposizione genetica, attaccano le cellule della pelle, i cheratinociti, innescando così un processo infiammatorio. La psoriasi necessita però di alcuni fattori per essere attivata: un evento destabilizzante come un lutto o una dolorosa separazione, i traumi fisici come un incidente stradale o un’ustione, le infezioni cutanee o da streptococco, l’assunzione di alcuni farmaci come quelli a base di litio, i betabloccanti e gli antimalarici, le alterazioni metaboliche come il diabete e le dislipidemie e in generale, un’alimentazione povera di calcio, l’abuso di alcol e il fumo di sigaretta.

Nonostante i disturbi legati alla psoriasi impattino negativamente sulla qualità della vita del paziente, accade spesso che quest’ultimo, a causa dello stress emotivo, ignori la sintomatologia e rimandi l’incontro con lo specialista. Per questo motivo la gestione multidisciplinare della malattia, con la collaborazione tra dermatologo, psicologo e, se necessario, reumatologo, è l’approccio più adatto per comprendere meglio il vissuto emotivo e le esigenze del paziente, al fine di impostare un percorso terapeutico che preveda il trattamento migliore in base al tipo di psoriasi di cui si soffre.