I rimedi della nonna per la regolarità

Alimentazione scorretta, cambi di abitudine durante un viaggio, ma anche un ridotto consumo di fibre e acqua o una scarsa attività fisica. Sono solo alcune delle cause più comuni che – insieme a una predisposizione all’avere un intestino «pigro» - stanno alla base di un problema come la stitichezza. Si tratta di un disturbo tanto frequente quanto fastidioso che, rendendo difficile l’evacuazione delle feci, produce gonfiore, tensione addominale e blocco al basso ventre. Se è vero che la stitichezza si può affrontare anche con i farmaci (rigorosamente dopo aver consultato un medico), è altrettanto vero che esistono alcuni «rimedi della nonna» che favoriscono il corretto funzionamento intestinale.
Per prima cosa è utile introdurre nella dieta alcuni cibi che hanno funzioni lassative, come spinaci, verze e coste. Gli esperti consigliano di consumare circa 100 grammi di bietole bollite condite solo con un filo d’olio ogni giorno fino a ritrovare il giusto equilibrio. Largo anche alle prugne secche che, aiutano a regolarizzare la motilità intestinale.

A colazione, invece, sono consigliati i cereali, da accompagnare al caffè bollente, che agisce da stimolante attraverso la caffeina. Tra gli antichi rimedi si segnala anche il bicchiere di acqua tiepida con bicarbonato: berlo appena svegli pare essere un’ottima soluzione contro la stipsi. Naturalmente, non bisogna stare attenti solo all’alimentazione. È consigliato anche svolgere una regolare attività fisica. Una vita sedentaria, lo stress accumulato e l’utilizzo di alcuni medicinali sono infatti tutti fattori che influenzano negativamente la regolarità del colon e dell’intestino. Infine, anche alcuni comportamenti possono permettere di ritrovare la regolarità intestinale. Per esempio, non si dovrebbe rimandare, così come è necessario evitare grandi sforzi: il tutto dovrebbe sempre svolgersi in maniera naturale. Utili potrebbero rivelarsi allenamenti mirati per rinforzare i muscoli addominali e del pavimento pelvico: la loro debolezza, infatti, predispone alla stipsi.