Alimentazione

Il nostro metabolismo cambia dopo i 60 anni

Uno studio britannico fa chiarezza su alcuni falsi miti riguardanti le variazioni del ritmo metabolico nel corso della vita.
Uno studio britannico fa chiarezza su alcuni falsi miti riguardanti le variazioni del ritmo metabolico nel corso della vita.
Red. Online
30.11.2021 18:30

Si è sempre pensato che l’avvento della mezza età comportasse un abbassamento del metabolismo, con conseguenti aumento di peso e problemi di digestione. Oggi, finalmente, uno studio condotto da John Speakman fa chiarezza su questo argomento sul quale circolano molte notizie imprecise. Con il termine «metabolismo» si indica il ritmo con il quale l’organismo umano processa i cibi ingeriti, assorbendo le sostanze nutritive e scartando quelle meno utili. Una credenza particolarmente diffusa riteneva che questo ritmo si abbassasse considerevolmente a partire dalla mezza età, portando ad ingrassare. Lo studio promosso dal ricercatore della University of Aberdeen, al contrario, dimostra come un cambiamento sensibile del ritmo metabolico si verifichi soltanto dopo i sessant’anni. La ricerca ha coinvolto 6.400 individui di 29 diverse nazionalità appartenenti a tutte le fasce di età, dai neonati agli ultranovantenni, e ha evidenziato come cambia il metabolismo nel corso della vita. In particolare, dai risultati dello studio emerge che dal momento della nascita al primo anno di vita, il metabolismo aumenta visibilmente, passando dal ritmo del metabolismo materno ad un ritmo molto più accelerato. Per tutta l’infanzia, la pubertà e l’adolescenza, il metabolismo umano rimane sostanzialmente invariato, salvo poi rallentare leggermente al raggiungimento dei vent’anni di età. Tuttavia non è stata registrata alcuna diminuzione del ritmo metabolico tra i venti e i sessant’anni, portando gli studiosi a ipotizzare che un eventuale incremento di peso in questa fascia d’età sia da attribuire piuttosto ad un eccessivo apporto calorico. Solo a partire dai sessant’anni, quindi, si verifica un effettivo rallentamento delle funzioni metaboliche, che durante la terza età raggiungono un ritmo più lento del 26 per cento rispetto a quello dell’età adulta.

Le conclusioni di Speakman
Lo studio guidato dal professore britannico ha diverse implicazioni in campo medico, che vanno dal dosaggio dei farmaci alla possibilità di intervenire sulle malattie della terza età agendo sul metabolismo dell’organismo.
La scoperta più sorprendente, e per certi versi inaspettata, è che il ritmo del metabolismo nell’adulto non cambia fino al raggiungimento di un’età piuttosto avanzata, rimanendo sostanzialmente stabile durante tutta la vita adulta. Ciò significa che i supposti mutamenti nel metabolismo durante la mezza età, la pubertà e la gravidanza non hanno nessun fondamento scientifico e di conseguenza un aumento di peso durante queste fasi deve ricercarsi nei nostri sgarri alimentari.