Instagram ci stressa oppure ci rilassa?

Fin dalla loro comparsa, i social network hanno suscitato un dibattito acceso, specie per quanto riguarda il loro rapporto coi giovani. Con oltre un miliardo di utenti attivi, Instagram oggi è con ogni probabilità quello più gettonato. In molti, tuttavia, lo definiscono anche il più narcisista. Stando a quanto riporta una ricerca inglese, questa attenzione all’estetica finirebbe per nuocere alla salute dei frequentatori più giovani: i millennial. Ciò che non si può negare, d’altra parte, è che questa leggerezza sia anche in grado di allentare lo stress, se presa per il verso giusto.
Uno studio dell’Università di Swinburn del 2016 paragona Instagram al mito di Narciso. All’interno del social, infatti, individua due tipi di utenti con uno smodato amore per sé stessi: quelli grandiosi e quelli vulnerabili. Il primo tipo di narcisisti manifesta esibizionismo abbinato ad una certa insensibilità. Puntano, insomma, al consenso. I secondi, invece, tendono a provare vergogna e rabbia nei confronti degli atteggiamenti degli altri. Un profilo, insomma, nettamente più timido e insicuro del primo.
Si tratta, in generale, di personalità in cerca di popolarità per rafforzare la propria autostima. Tendono infatti a pubblicare foto di sé in occasione di eventi importanti, per stupire i propri follower. Uno degli hashtag che utilizzano di più è #followforfollow, aspettando di ricevere un feedback positivo. Il motivo sta, probabilmente, nella centralità delle foto e degli argomenti superficiali protagonisti della maggior parte dei post.
Chi vive Instagram come una competizione di popolarità inevitabilmente finisce per avere ricadute negative dal punto di vista psicologico. In una ricerca della United Kingdom’s Royal Society for public Health del 2017, sono stati testati questi aspetti su 1500 adolescenti. Da una parte i ragazzi hanno confermato che Instagram è un ottimo mezzo di auto-espressione. Dall’altro, però, hanno associato il social ad un alto livello di ansia, depressione, bullismo e paura di essere derisi.
Chiaramente su Instagram sono presenti anche utenti non narcisisti e contenuti di cultura e attualità. Non solo chi privilegia questi temi, ma anche chi usa questo strumento come un semplice momento di svago, tendenzialmente vive un’esperienza positiva e distensiva: tutt’altro rispetto a quanto raccontato dalla ricerca precedente. L’Università del Missouri nel 2018 ha rilevato come «Molte persone vedono Instagram come un’oasi in cui possono sfuggire ai problemi e alle preoccupazioni quotidiane». Due facce della stessa medaglia che dovrebbero farci riflettere sull’importanza dell’uso che facciamo della tecnologia. Il confine tra uso e abuso, infatti, si rivela sempre più labile oggi.
