La fastidiosa infezione provocata degli ossiuri

Una problematica tanto sgradevole quanto innocua: si tratta dell’ossiuriasi, un’infezione intestinale provocata da piccolissimi vermi - gli ossiuri appunto - diffusa in età scolare e prescolare. Questi microrganismi, in particolare, colonizzano gli esseri viventi e sopravvivono, da buoni parassiti, a loro spese. Si tratta di filamenti biancastri che vivono nell’intestino e sono visibili prevalentemente nelle feci dei bambini e nella cavità anali. L’ossiuriasi si trasmette principalmente per via oro-fecale per contatto diretto o indiretto, attraverso abiti, effetti personali, oggetti contaminati o ingerendo le uova di ossiuri che si depositano a livello perianale. Può esserci contagio anche, per esempio, sbattendo le lenzuola che disperdono le uova nell’aria, le quali vengono poi ingerite.
Una volta arrivate nell’intestino, dopo un mese queste uova si schiudono e liberano i vermi adulti. Le femmine depositano altre uova nella zona dell’orifizio anale. Le unghie dei più piccoli sono spesso veicolo di infezione e le mura scolastiche (nei Kindergarten in particolare) sono il luogo in cui è più frequente il contagio. Per questo motivo è sempre buona norma rispettare le basilari regole igieniche: lavare sempre le mani con il sapone prima di consumare qualsiasi alimento e fare lo stesso dopo aver utilizzato i servizi igienici. Un consiglio per i genitori rimane quello di fare molta attenzione alle unghie del proprio bambino, tenendole corte e pulite.
Le manifestazioni più comuni e riscontrabili del disturbo sono: prurito in zona anale, mal di pancia, irrequietezza, disturbi del sonno e diarrea. Per accertarsi della presenza di ossiuri è necessario rivolgersi al pediatra, che tendenzialmente suggerirà di effettuare un esame parassitologico delle feci, meglio se su tre campioni raccolti in giorni diversi. Un altro esame che può individuare la presenza di ossiuri è lo scotch test, che prevede l’applicazione di una striscia di nastro adesivo trasparente a livello dell’apertura anale e serve per far aderire eventuali uova presenti. Anche in questo caso, il momento migliore per fare questo esame è quando il bambino è appena sveglio, prima di intraprendere la routine igienica della giornata. In caso di presenza di ossiuri, si procede con una terapia farmacologica, sotto consiglio del pediatra. Solitamente si somministra una singola dose di medicinale al giorno, per 10-15 giorni. Per far sì che l’ossiuriasi sia totalmente debellata, è bene che l’intera famiglia si sottoponga alla terapia.