Problema pelle grassa: ecco come intervenire

Colorito spento, pori dilatati e un aspetto lucido e oleoso: sono queste le caratteristiche che saltano immediatamente all’occhio della pelle grassa. Si tratta di un inestetismo molto diffuso, tipico dell’adolescenza, ma frequente anche in età adulta. Intervenire per migliorare la situazione si può, a patto però di sapere come farlo al meglio. Per prima cosa, per esempio, è importante evitare il ricorso a prodotti, creme, detergenti e soluzioni simili. Non, per lo meno, prima di ricorrere al parere di un esperto o di aver capito quale tipologia di pelle grassa si abbia. Secondo gli specialisti sarebbe infatti questo il punto di partenza per approntare una beauty routine per quanto più possibile personalizzata.
La pelle grassa dipende infatti da un’eccessiva produzione di sebo, un film idrolipidico prodotto in maniera naturale dal corpo per proteggere la cute dagli agenti esterni, mantenendola allo stesso tempo idratata in maniera costante. Le cause scatenanti di questo inestetismo si dividono in due grandi categorie, quelle di natura endogena e quelle di natura esogena. Nel primo gruppo rientrano gli aspetti genetici, gli squilibri ormonali e patologie a carico della pelle come dermatite seborroica e rosacea; nel secondo gruppo, cura e pulizia quotidiana della pelle svolte in maniera errata e fattori come fumo e inquinamento.
Una volta individuata la problematica che sta alla base della comparsa di questo «disturbo» è importante fare riferimento a uno specialista in grado di tracciare un percorso di cura efficace e tagliato su misura per ogni persona. Pur con le dovute differenze, comunque, alcuni rimedi si sono rivelati una vera arma contro questo problema. A partire da un approccio «monotono», nel senso che la pelle grassa risulta particolarmente sensibile ai cambiamenti: nuovi trattamenti spingono infatti la cute a proteggersi producendo sebo in misura maggiore. Meglio allora utilizzare pochi prodotti e, possibilmente, sempre gli stessi.
Quanto ai prodotti, poi, questi dovrebbero essere leggeri o in gel. No alle creme sostanziose, già «grasse» di loro natura. Lo stesso vale per il make up, che dovrebbe privilegiare le soluzioni oil free. E ancora, il «fai da te» dovrebbe essere il più possibile limitato e concentrarsi su maschere a base di argilla e carbone vegetale, elementi che si sono rivelati particolarmente efficaci nella capacità di asciugare il sebo in accesso e nel limitare la dilatazione dei pori.
Infine, almeno una volta all’anno ci si dovrebbe recare dal dermatologo per un peeling dermatologico: esfoliando a fondo, infatti, si agevola l’eliminazione delle cellule morte e si favorisce il rinnovo cutaneo, con importanti riflessi anche sulla produzione di sebo.