Contro l'insalata e il bere tanta acqua

WASHINGTON/NEW YORK - Ci sono diverse problematiche relative all'insalata, soprattutto ecologiche, e non è vero che si devono bere 2,5 litri d'acqua al giorno per stare in buona salute. Questi, in estrema sintesi, i temi di due articoli apparsi negli scorsi giorni sul Washington Post e sul New York Times che hanno messo sotto scrutinio alcune abitudini alimentari piuttosto radicate.
Per quanto riguarda l'insalata, a essere sotto accusa è soprattutto il suo ingrediente definitorio, la lattuga. Il Washington Post argomenta che il continuare a coltivarla così estensivamente è in ultima analisi uno spreco di risorse. O, come scrive l'articolista, "è come spedire acqua ghiacciata dalle fattorie alla tavola", con un discreto e inutile dispendio di carburanti fossili. Il motivo è che la lattuga è uno degli ortaggi più parchi di nutrienti ogni 100 calorie, e per ottimizzare le colture sarebbe ideale ridurre della metà la coltivazione dell'ortaggio e piantare al suo posto verdure simile ma più efficienti a livello nutritivo, come la patata dolce, i broccoli, i fagioli o il cavolo, con benefici soprattutto per le popolazioni più a rischio denutrizione.
Inoltre, l'insalata è l'alimento più gettato al mondo e il maggior ricettacolo di malattie derivanti dal cibo (il 22% viene da lì). Alla luce di tutto ciò (e senza parlare dell'inganno per chi è a dieta, per cui le insalate nei fast food sono spesso più caloriche degli hamburger) l'articolista sentenzia: "Salvate il pianeta, rinunciate all'insalata".
Per quanto riguarda l'idratazione, invece, il New York Times ha analizzato il mito per cui per una buona salute all'uomo si raccomanda di bere 2,5 litri d'acqua al giorno. Il problema qui non sta nella quantità, bensì nel verbo "bere", da sostituirsi con "assumere". L'uomo ha sì bisogno di 2,5 litri d'acqua al giorno per stare bene, ma la gran parte di questa viene assunta direttamente attraverso il cibo (la lattuga, per esempio, è composta al 95-97% d'acqua, grossomodo come una bottiglia d'acqua da un litro - 96% acqua, 4% bottiglia).
Il mito in questo caso origina da una citazione parziale di una raccomandazione del 1945 della Food and Nutrition Board statunitense, che recita proprio che "alle persone servono 2,5 litri d'acqua al giorno". Quello che non è stato tramandato è il seguito della raccomandazione: "Molta di quest'acqua è contenuta nel cibo". Quindi, a meno di non seguire una dieta di soli biscotti, non servirà bere così tanta acqua oltre a quella già ingerita attraverso il cibo. Inoltre, non c'è alcuna evidenza scientifica per cui aumentare il fabbisogno d'acqua giornaliero migliori la salute di persone già sane (diverso il discorso per alcune malattie).