Da pulcino a mini-tirannosauro

MILANO - Nel Dna di ogni pulcino si nascondono le istruzioni per creare un vero dinosauro. Per tirarlo fuori basta usare l'ingegneria genetica come una macchina del tempo: premendo i giusti 'interruttorì genetici si potrebbe riavvolgere il nastro dell'evoluzione, creando un pulcino dotato di una lunga coda, denti affilati e zampe artigliate proprio come un moderno tirannosauro. In altre parole, il primo 'pollosauro'.
Ne è convinto Jack Horner, il paleontologo dell'università del Montana noto per essere stato prima ispiratore del romanzo Jurassic Park e poi consulente del regista Spielberg e che ha appena scritto «Come costruire un dinosauro», che presenterà martedì sera sarà al Museo di Storia Naturale di Milano.
Da anni i paleontologi concordano sul fatto che gli uccelli moderni siano i discendenti diretti dei dinosauri. Questa parentela è evidente nell'embrione di pollo, che nel suo sviluppo presenta temporaneamente caratteristiche come zampe a tre dita, denti e coda che poi spariscono. È quindi lecito pensare che i pulcini nascondano nel Dna dei geni ora assopiti che, se opportunamente risvegliati, potrebbero dare vita a caratteristiche anatomiche ancestrali tipiche dei dinosauri.
«L'idea del progetto è nata nel 2008, e abbiamo iniziato a lavorarci nel 2009», spiega Jack Horner all'ANSA. Sono tre i passaggi dello sviluppo embrionale su cui si stanno concentrando le ricerche: quello che fa riassorbire la coda dando il pigostilo, quello che fa sparire i denti dal becco e quello che trasforma la zampa artigliata in ala. «Ancora non siamo riusciti a individuare i geni che regolano questi passaggi - aggiunge Horner - ma abbiamo fatto progressi per quanto riguarda la coda.
Credo che riusciremo a sviluppare almeno due di queste caratteristiche entro 5 anni». Quando il pollosauro sarà messo a punto «lo faremo uscire dal suo guscio», dice Horner. E a chi pensa che questo esperimento sia fine a se stesso, risponde: «tutto quello che impariamo sull'ingegneria genetica potrà un giorno essere applicato anche all'uomo, perchè i geni e la loro regolazione sono molto conservati nelle diverse specie animali». In particolare, Horner pensa a una serie di malattie e malformazioni che si determinano nello sviluppo prenatale, ad esempio la spina bifida data dalla chiusura incompleta della colonna vertebrale.