Ecco come gestire il nuovo arrivato

Per una coppia un figlio, si sa, è sempre una benedizione. L’allegria portata da un bambino è infatti qualcosa che non ha davvero paragoni. In alcuni casi – per motivazioni economiche, familiari o per altre ragioni – questo evento può però spaventare. Ciò accade soprattutto quando i genitori sono di età molto giovane o, viceversa, sono maturi. Niente paura, comunque: gestire la nascita di un figlio è più semplice di quanto si pensi. L’importante è riuscire a programmare ogni passaggio in modo adeguato e, cosa più importante, è essenziale collaborare con il partner senza farsi prendere dalla tensione. In questo modo sarà possibile vivere l’arrivo di un bimbo per quello che è realmente: un’emozione che non ha eguali.
Prima della gravidanza
Una fase molto importante è quella che precede la nascita del bimbo. Una volta che i due futuri genitori sono al corrente della gravidanza, è infatti opportuno pianificare tutto con grande attenzione, al fine di riservare la miglior accoglienza possibile al nascituro e, al contempo, azzerare le possibili situazioni di stress per la coppia. Un’idea molto interessante può essere quella, per la mamma, di prendere parte a un corso pre-parto: sono sempre più numerosi e hanno l’obiettivo di spiegare meglio alcune fasi delicate, come il travaglio, e fornire consigli interessanti sulle tecniche di respirazione, la gestione del dolore e molto altro. Per non farsi trovare impreparati, poi, è fondamentale trovare un buon pediatra già prima della nascita del figlio: in questo caso ci si può affidare anche ad amiche e parenti, facendosi fornire il nome di specialisti con i quali hanno instaurato un rapporto di fiducia.
Il dialogo è un altro dei segreti per affrontare al meglio la gravidanza e il successivo arrivo di un bambino: a tal fine possono rivelarsi molto utili i consigli delle mamme con maggior esperienza e, in primis, quelli forniti dalla propria madre o dalla propria suocera. Le rassicurazioni fornite da una persona con cui si ha un legame così forte, infatti, possono rivelarsi determinanti.
Man mano che si avvicina il grande momento, poi, è necessario prendere in considerazione anche aspetti più pratici, come ad esempio quelli relativi al necessario per la cura e il benessere del bambino. Occorre quindi procurarsi accessori e prodotti indispensabili come pannolini, salviette e latte artificiale (anche se questo non servisse è comunque opportuno averne a disposizione). È fondamentale, poi, iniziare ad arredare la cameretta del bimbo, acquistando un lettino, un fasciatoio e alcuni piccoli giocattoli: l’obiettivo, infatti, è quello di far sì che il nascituro riconosca fin da subito l’ambiente domestico come un luogo ricco d’amore e di calore.
La gestione del parto è un altro aspetto di fondamentale importanza, in quanto è necessario che la futura mamma decida con un certo anticipo chi vorrà avere accanto a sé nel momento della venuta al mondo del figlio. È importante ricordare come la funzione di «assistente psicologico» non sia certamente facile: occorre quindi parlare a lungo con le persone interessate, in quanto alcune di queste potrebbero non sentirsela o, semplicemente, avere timore della visione del sangue.
Dopo la nascita
Nel momento in cui il bimbo nasce, oltre alla gioia, i genitori potrebbero provare anche sensazioni meno gradevoli, come l’ansia per il futuro. Anche in questo caso le rassicurazioni migliori possono arrivare da coloro i quali hanno già provato quest’esperienza, partendo dal proprio padre e dalla propria madre. Questi ultimi, inoltre, si rivelano spesso validi aiutanti anche per la gestione più puramente “pratica” del piccolo, partendo dal cambio del pannolino per arrivare all’alimentazione del neonato.
La cosa fondamentale, in ogni caso, rimane quella di non farsi mai prendere dal panico: è essenziale solamente circondare il bambino di tutto l’affetto e l’amore possibili, al fine di farlo crescere nel modo migliore. In questo modo la famiglia, di qualunque età siano i genitori del bambino venuto alla luce, potrà vivere in armonia, vivendo con la massima felicità ogni singolo momento.
Il bonus bebé in Ticino come ottenerlo
Favorire le nuove nascite e, al contempo, sollecitare un incremento nel numero delle adozioni. È questo l’obiettivo di quella che, per molti versi, rappresenta una vera e propria rivoluzione adottata proprio nel 2019: il bonus bebè in Canton Ticino. Si tratta di un provvedimento che si è reso necessario dopo il forte calo nelle nascite registrato negli ultimi anni: basti pensare che, nel 2018, nel territorio sono nati solo circa 2.600 bambini, a fronte dei 3.000 di un decennio fa. Al fine di porre un freno a questa diminuzione, quindi, dall’inizio di quest’anno il governo ticinese ha deciso di rilasciare un assegno dal valore di 3.000 franchi per ogni bambino venuto al mondo. Il provvedimento, però, pone particolare attenzione anche al tema delle adozioni: questa cifra, infatti, può essere richiesta anche dai nuclei familiari che adottano un bambino o un ragazzo minorenne.
È importante ricordare, innanzitutto, come il bonus bebè riservato ai cittadini del Canton Ticino non possa essere richiesto da tutti: il provvedimento, infatti, stabilisce che per poter usufruire di questo incentivo il nucleo familiare non debba contare su un guadagno annuo superiore ai 110.000 mila franchi. Ciò, dunque, fa sì che solamente le famiglie meno abbienti possano avere accesso a questo benefit, che in molti casi si rivela fondamentale. Ci sono, inoltre, altre condizioni da rispettare, tra cui il possesso del domicilio (o della residenza) dei genitori in Canton Ticino dal momento della nascita – o dell’adozione – dal bambino fino a sei mesi dopo di questa, oltre che nei tre o nei cinque anni precedenti. È necessario, poi, possedere, a sei mesi di distanza dall’accoglimento del bimbo in famiglia, una sostanza netta inferiore a 400.000 franchi (sempre considerando l’intero nucleo familiare).
La richiesta può essere effettuata, entro un anno dalla nascita (o dell’adozione), rivolgendosi all’Istituto delle assicurazioni sociali ticinese.

La differenza di età ideale tra «primo» e «secondo» e ciò di cui tenere conto
Molti genitori, emozionati dalla nascita del primo figlio, spesso sono spinti dall’entusiasmo e decidono di «metterne in cantiere» quasi immediatamente un secondo. Prima di effettuare una scelta così importante, però, è opportuno prendere in considerazione una serie di fattori, valutati i quali è possibile optare per la soluzione più opportuna.
Nel caso in cui si scelga di far trascorrere poco tempo tra la venuta al mondo del primo figlio e quella del secondo (ad esempio uno o due anni) si possono sfruttare alcuni vantaggi interessanti, soprattutto di carattere pratico. Basti pensare, ad esempio, alla possibilità di utilizzare due volte alcuni accessori – purché questi siano in perfette condizioni – come la culla o il lettino. La vicinanza di età tra i due bimbi, poi, agevolerà il rafforzamento del loro legame: essendo praticamente coetanei, infatti, il più grande non si dimostrerà eccessivamente geloso delle attenzioni riservate dai genitori al fratello minore. Allo stesso tempo, però, questa scelta comporta anche alcune problematiche: la gestione di due bimbi molto piccoli, soprattutto se questi hanno difficoltà nel dormire o nel mangiare, può infatti rivelarsi particolarmente impegnativa.
Completamente diversa è la scelta di chi decide di lasciar passare qualche anno (a volte anche più di 10) tra le nascite dei figli. Tra i benefici connessi a questa soluzione ci sono la possibilità che il più grande dia una mano ai genitori nell’accudire il fratellino (o la sorellina), creando con questo un legame speciale. Va poi considerato che, molto spesso, questa opzione aiuta anche la mamma e il papà a «ringiovanire» letteralmente, provando nuovamente emozioni indimenticabili in grado di lasciare il segno. In questi casi, però, può accadere che il figlio maggiore provi gelosia nel confronto del nuovo arrivato: è essenziale, per evitare ciò, riservare attenzioni anche al più grande, coinvolgendolo in tutto e per tutto e responsabilizzandolo al meglio.
La testimonianza
«Questa è la cosapiù naturale al mondo»
«È la cosa più naturale del mondo, viviamo per amare e per essere amati». Al di là delle convinzioni personali, Giuseppe Termine, educatore sociale 62enne e padre di quattro figli, sottolinea l’importanza della famiglia come base per tutta la società.
Qual è stata la sua esperienza?
«La nascita di un figlio cambia la vita, anche dal punto di vista pratico. Il centro dei propri interessi si sposta verso la nuova vita, che richiede molto impegno».
Ci sono anche dei costi...
«Sì, ma non solo. Occorre anche avere una certa complicità con il proprio partner. Ci deve essere un progetto comune. Questo è importantissimo. Sono anche fortunato, perché la scelta di mia moglie è stata quella di aver lasciato il lavoro per fare la mamma a tempo pieno. Mi rendo conto che non tutti possono permettersi di percorrere questa strada».
Un po’ di incoraggiamento?
«La famiglia è la cosa più naturale del mondo e invito tutti a sperimentare questo percorso e a ‘mettere su famiglia’. Con il tempo si conoscono varie sfumature dell’amore. Quello tra figli e genitori, tra fratelli o sorelle... Per esempio, io sono diventato nonno da poco: è una responsabilità educativa molto diversa».
Come ha fatto con quattro figli?
«Non esiste una formula magica, sono tutti diversi, per fortuna. Come genitore sei confrontato nella ricerca di soluzioni, anche a problemi piccoli e banali, ma che che non sono mai perfette. Ognuno ha un carattere diverso e l’importante è essere d’accordo, soprattutto con il partner, sul percorso da seguire».
Qual è la cosa più importante?
«Direi di puntare sulla qualità della relazione che si costruisce con il proprio figlio e con la famiglia. Più che sulla quantità, o sui valori materiali, sugli oggetti».