Fabrizio Corona salvato da un cavillo?

MILANO - Potrebbe arrivare una nuova sentenza di non luogo a procedere per l'ex re dei paparazzi italiani Fabrizio Corona, sotto processo a Milano per reati fiscali commessi tra il 2009 e il 2010. Il suo difensore, l'avvocato Ivano Chiesa, ha sollevato infatti un'eccezione basata sul "principio di specialità" stabilito dall'articolo 14 della Convenzione europea di estradizione, che in passato ha già fatto ottenere a Corona sei proscioglimenti per "difetto di estradizione" in altrettanti processi a Milano, Rimini e Udine.
Secondo la tesi del difensore di Corona, estradato dal Portogallo nel gennaio 2013 in seguito alla condanna per l'estorsione all'ex attaccante della Juventus David Trezeguet e attualmente affidato alla comunità Exodus di don Antonio Mazzi, sarebbe stata violata la norma che in sostanza vieta di procedere nei confronti dell'estradato per fatti anteriori o diversi da quelli per i quali è stata concessa l'estradizione.
La richiesta di estradizione, infatti, non riguardava il reato di mancato versamento dell'Iva di cui è accusato, commesso a Milano in un periodo precedente alla sentenza per il caso Trezeguet. Nel corso dell'udienza, l'avvocato Chiesa ha sottolineato che il principio di specialità "risponde a un'esigenza molto antica, che è quella di non essere perseguitati per ragioni politiche dal proprio Paese" in caso di estradizione.
Il vice procuratore onorario ha chiesto un rinvio del processo per valutare l'eccezione. Il giudice della prima sezione penale del Tribunale di Milano, Giuseppe Fazio, si esprimerà quindi nella prossima udienza, il 12 novembre.