Le auto che hanno fatto la storia

Ford Mustang II: comfort e sportività a braccetto

Commercializzata tra il 1973 e il 1978. era una coupé due o tre porte, che poteva ospitare quattro persone e con il classico layout "motore davanti, trazione dietro"
28.07.2023 15:21

Erede della prima Ford Mustang che fu un successo immediato e planetario fin dal suo esordio nel 1964, la seconda generazione di questo modello fu meno nota ma ebbe in gran parte la fortuna che si meritava. Certo si distingueva nettamente dalla Mustang “originale” - sportiva che figura tra le auto più vendute dal colosso USA su scala mondiale (tuttora in produzione) - poiché più improntata al comfort e all’understatement rispetto al dinamismo e al look che erano davvero unici nel modello precedente.

Commercializzata come Ford Mustang II tra il 1973 e il 1978, era una coupé due o tre porte, che poteva ospitare quattro persone e con il classico layout “motore davanti, trazione dietro”. Una delle sue maggiori sfortune fu il fatto di debuttare sui mercati nel settembre 1973, giusto in coincidenza con l’embargo petrolifero e il successivo inizio della crisi del petrolio. Vero è che, essendo più leggera di oltre due quintali e più corta della vecchia Mustang, l’esordiente consumava comunque meno e aveva un aspetto più “passe-partout” che ben aderiva alle ristrettezze dell’epoca.

Derivata dalla piattaforma della più tranquilla Ford Pinto, la Mustang II condivideva con quest’ultima varie componenti, anche per limitare ulteriormente i costi di produzione. Ci si impegnò nel migliorare lo sterzo grazie all’adozione del sistema a cremagliera e le sue qualità complessive erano comunque più che buone, al punto da ottenere il riconoscimento di “Auto dell’Anno” in America da parte della rivista specializzata Motor Trend e da essere pur sempre prodotta in oltre 1,1 milioni di esemplari in quattro anni completi di produzione, un buon numero dei quali trovarono un compratore anche in Svizzera.

Nonostante lo svantaggio di arrivare in piena crisi del petrolio, la sua compattezza fu un grosso punto di forza che le fu utile soprattutto sui mercati europei. Certo aveva abbandonato alcuni aspetti cardine del “carisma Mustang”, ma il fatto di essere 4,45 metri (oltre 40 centimetri più corta), larga 1,78 metri (ossia circa 10 più stretta) e alta 1,27 metri (circa 2,5 più bassa) le consentiva d’avere una notevole agilità nella guida in città e di riuscire a infilarsi in posteggi (soprattutto europei) dove le prime Mustang non potevano starci. In più lo sterzo a cremagliera servoassistito migliorava la sensibilità e la direzionalità (pure ad alta velocità), rendendo l’auto molto più pratica in manovra.

Fu posta in listino inizialmente con carrozzeria hard-top tre porte o coupé due porte (con elementi del tetto estraibili che la rendevano quasi una spider tipo “Targa”) e la versione base era azionata da un 4 cilindri in linea monoalbero a camme in testa di 2,3 litri. In opzione era previsto il poderoso V6 di 2,8 litri prodotto in Europa per la Capri, ma tale scelta portò alla scomparsa dalla gamma (anche se per poco tempo) del celeberrimo e iconico V8. A seconda della versione e del propulsore, poteva proporre una trasmissione automatica a tre rapporti o un cambio manuale a quattro marce.

Tale “lacuna” fu subito criticata duramente da clienti e appassionati, che a migliaia si rivolsero alle riviste di settore per evidenziare il loro malcontento nonostante i prezzi del carburante alle stelle. Si rivelò del resto una scelta pagante, poiché la Ford fu indotta a reintrodurre un otto cilindri a V l’anno successivo. Tuttavia, in relazione al fatto che la scocca non era adatta ad ospitare questo genere di unità motrici, fu necessario attuare una massiccia e costosa riprogettazione della struttura. Il motore scelto per l’atteso ritorno dei V8 nella gamma Mustang fu un 4,9 litri molto efficace, che nel 1976 permise di lanciare la serie speciale Copra II ispirata alla Mustang Shelby e perciò dotata di una generosa presa d’aria sul cofano motore, di uno stemma Shelby sulla mascherina, di un’appendice alare posteriore e di sticker adesivi specifici che adornavano largamente la carrozzeria. Vero è che solo l’aspetto si mostrava particolarmente grintoso, poiché anche la V8 era più paciosa e omogenea, nel pieno rispetto dello standard Mustang II improntato appunto all’understatement.

Nel primo anno se ne produssero oltre 400'000 esemplari, a conferma di un notevole successo commerciale legato all’affetto che il modello seppe suscitare (pure grazie alla comodità e allo spazio che sapeva offrire) nella clientela americana e mondiale.

Nel corso degli anni si affiancarono varie versioni, come la “finale” King Cobra assai grintosa, o la raffinata quanto elegante Mustang Ghia e, proprio mentre l’apprezzamento dell’utenza era ancora a ottimi livelli, la Ford decise di lanciare una terza serie già nel 1979, ponendo fine alla carriera della Mustang II.

 

La scheda (Ford Mustang II King Cobra, 1978)

Cilindrata: 4.949 cc
Potenza e coppia: 142 CV, 339 Nm
Accelerazione: 0-100 km/h in 10,3”
Velocità massima: 213 km/h
Consumo medio: 7,2 l/100 km
Peso a vuoto: 1'359 kg

Dati tecnici da: https://noticias.coches.com/