Ticino

Gli «osti» svizzeri dell'anno sono ticinesi: che successo per Claudio Recchia e Gabriele Speziale!

Il maître e il sommelier del Villa Principe Leopoldo si sono aggiudicati il più prestigioso riconoscimento in Svizzera per la sala
Mattia Sacchi
08.11.2022 14:29

Nell'epoca della sovrabbondanza di programmi televisivi dedicati alla cucina, spesso ci si scorda l'importanza di un buon servizio. Chi lo ricorda ogni giorno ai propri fortunati commensali è certamente il consolidato duo formato da Claudio Recchia e Gabriele Speziale. Il maître e il sommelier di Villa Principe Leopoldo sono infatti dei veri artisti dell'accoglienza, in grado di mantenere il giusto equilibrio tra la professionalità e l'etichetta richiesta in un posto ricercato come il ristorante luganese con il calore e la familiarità che fa sentire gli ospiti quasi a casa. 

A dirlo non è lo scrivente, bensì la Gault&Millau, che ha premiato Recchia e Speziale come Gastgeber des Jahres, il massimo riconoscimento in Svizzera per il personale di sala. «Un premio simile è la sublimazione di 33 anni di lavoro insieme - commenta commosso Recchia -. Devo ammettere quando lo abbiamo scoperto avevamo entrambi gli occhi lucidi...».

«Siamo andati alla premiazione tranquilli, totalmente ignari di quanto stava per accadere - prosegue Speziale -. Quando abbiamo visto le nostre foto sul maxischermo non riuscivamo a crederci, è stato commovente! Dei momenti indimenticabili, da condividere con il mio compagno di viaggio per tanti anni e anche con i nostri collaboratori, perché è un successo di squadra. Infatti è stato ancora più bello stamattina, quando siamo rientrati a Lugano e abbiamo festeggiato con tutti!».

Ma i festeggiamenti non sono durati a lungo. Dopo poche ore, quando li abbiamo incontrati, i due premiati erano già al lavoro, intenti a preparare un evento di degustazione di vini: «Se abbiamo ricevuto questo riconoscimento è proprio perché ogni giorno siamo concentrati a dare il meglio ai nostri ospiti - commenta il maître, già vincitore del «Papillon d'or» nel 1995 -. E neanche oggi saremo da meno. Ogni persona che viene qui lo fa per avere un certo tipo di esperienza e professionalità, non sono ammessi passi falsi». «Anzi - controbatte il sommelier - questo premio ci invoglia a fare sempre meglio e a confermare le aspettative di eccellenza».