Amaretti morbidi ticinesi, prelibatezza locale

Dunque, arriviamone ad una: siamo tutti concordi nell’attestare che quando si è invitati a pranzo o a cena a casa di amici, non si possa bussare con due mani, vero? Un pensiero, un fiore, un regalino per i bimbi, insomma: qualsiasi cosa che vi impedisca di farvi trovare davanti al portone di casa con la mano destra e pure quella sinistra a penzoloni. Comunque questa non è una rubrica di bon ton, dunque vi spiego l’inferenza che mi ha portata a scrivere quello piccolo preambolo. Essendo amante delle creazioni fatte in casa, spesso mi chiedo cosa potrei preparare con le mie mani come accompagnamento ad una bella bottiglia di champagne quando siamo invitati a casa di amici. Prima cosa: chiedo sempre se hanno preferenze ed eventuali intolleranze. Poi normalmente la storia prosegue così...io: “Cosa posso portarti? Cosa ti farebbe piacere?”. Amica: “Ma no figurati non ti disturbare!”. Io: “Ma guarda che mi fa piacere, altrimenti scelgo io”. Amica: “Allora senti, ho visto il tuo fondant au chocolat, oppure se ti capita di fare la granola la assaggerei volentieri, ah no aspetta: ma la crostata al limone come è?”. Siamo sempre punto e a capo.
E dunque tornando all’inferenza, ora ve la spiego meglio. Siamo prossimi all’estate, e finalmente ci possiamo rivedere (sempre mantenendo le dovute distanze sociali e con il disinfettante per le mani sempre in tasca, mi raccomando!). L’invito ad una grigliata è sempre dietro l’angolo, e le grigliate hanno sempre un sapore inconfondibile del nostro territorio. Per intenderci, quando la griglia è accesa, ci si sente ticinesi nell’animo. È così, non c’è nulla da sindacare: le costine e le luganighette che si abbrustoliscono a puntino sulle griglie roventi fanno parte del nostro patrimonio culinario. Come gli amaretti, che farete voi e porterete in dono alla grigliata per una giornata 100% ticinese...fine dell’inferenza.
Difficoltà: facile
Tempo di preparazione: 15 minuti
Tempo di cottura: 5 minuti
NOTA: necessitano 12 ore di riposo prima della cottura
Ingredienti (per 20 amaretti - 1 teglia)
170 grammi di mandorle senza pelle
110 grammi di zucchero bianco
1 albume (di uovo medio-grande)
Qualche goccia di aroma di mandorle amare
Zucchero al velo q.b.
Opzionale:
40 grammi di cioccolato fondente
Procedimento
Mettete le mandorle e lo zucchero in un mixer potente e frullate finché non avrete ottenuto una polvere fine (tipo farina). Trasferite la farina di mandorle in una terrina, aggiungete qualche goccia di aroma di mandorle amare e l’albume. A questo punto impastate finché non otterrete un composto omogeneo. Con le mani bagnate con acqua fredda, suddividete l’impasto in 4 parti uguali, ognuna delle quali va poi suddivisa in 5 parti in modo da ottenere 20 pezzi. Se le mani diventano troppo appiccicose, lavatele nuovamente sotto l’acqua fredda senza asciugarle. Formate 20 palline ed adagiatele su una teglia ricoperta con carta da forno. Ora bisogna dar loro la classica forma dell’amaretto: con tre dita (pollice, indice, medio) premete leggermente gli amaretti dall’alto verso il basso. Lasciateli riposare per 12 ore in modo che si asciughino (io li ho messi nel forno spento).
Passate le 12 ore, spolverateli con dello zucchero al velo e cuoceteli nel forno preriscaldato a 230 gradi. Se li preferite un po’ più croccanti e dorati, aumentate di un minuto la cottura, non di più.
Lasciateli raffreddare sulla teglia.
Se volete potete dar loro un tocco in più decorandoli con del cioccolato fondente (vedi immagine): fate fondere il cioccolato a bagnomaria, decorate i vostri amaretti e poi riponeteli almeno 30 minuti in frigorifero in modo che il cioccolato si solidifichi.