I consigli

«Che gran scoperta, ero ancora studente...»

L’esperienza di Andrea Rapanaro, private chef 38enne e appassionato di cucina, titolare del blog gastronomico cucina.li
Andrea Rapanaro durante uno dei suoi corsi
Jona Mantovan
26.09.2019 06:00

«Non sono un grande fan del gusto amaro, nei miei piatti non lo uso spesso», ammette Andrea Rapanaro, private chef (cuoco a domicilio) 38enne e appassionato di cucina, titolare del blog gastronomico cucina.li.

«La rucola è la verdura che cerco di sfruttare più spesso, ma anche il radicchio... il suo gusto, che non piace a tutti, può essere impiegato in una ricetta che ho provato per la prima volta anni fa, quando ancora ero studente all’università: gli ‘gnudi’, una scoperta eccezionale. Sono come degli gnocchi e nell’impasto ci metto il radicchio, completano ricotta, burro e salvia. Per un tocco di classe aggiugo pere e scaglie di mandorle tostate».

Un piatto di tutto rispetto che abbassa su un livello minimo l’eventuale «dispiacere» provocato dal gusto di un ortaggio che presenta comunque parecchi benefici per la salute.

Ma i bimbi, come la prendono? Rapanaro anche in questo caso sfoggia un’esperienza di tutto rispetto, ma per ora i suoi due figli (uno di quattro anni e una seconda di un anno che inizia piano piano ad affinare i suoi gusti) non danno particolari problemi. «No, provano un po’ di tutto... per fortuna! Spero che quando saranno più grandi continueranno su questa strada. I gusti amari cerco di bilanciarli con qualcosa di dolce. Per loro preparo una crema di topinambur con pesce... ma anche il baccalà si sposta con molti ingredienti, ad esempio con i carciofi... oppure il salmone si potrebbe abbinare alla ‘barba di frate’».

Altrimenti si può passare a una soluzione praticata anche da sua madre, quando ancora non sapeva che Andrea, un giorno, sarebbe diventato un divulgatore ai fornelli: «Ah, certo! Le torte salate — conclude Rapanaro —. Mia madre ne preparava spesso. Hanno il vantaggio di poter contenere parecchi ingredienti. Ci possiamo mettere dentro un po’ di tutto, ad esempio coste, spinaci... tutte cose che magari non sono così gradite, ma in una torta salata ci stanno davvero bene», conclude Rapanaro.

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